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Piazza Affari ai massimi da marzo, il vaccino Moderna mette le ali alle Borse

Imagoeconomica

I mercati fanno il pieno di notizie positive oggi, perché l’economia cinese va meglio del previsto, il Giappone è fuori dalla recessione, c’è un maxi accordo commerciale in Asia e, soprattutto, c’è un vaccino anti-Covid di Moderna che funziona nel 94,5% dei casi.

I listini europei chiudono in rialzo e Wall Street parte di slancio (il DJ si muove a ridosso dei 30mila punti, livello record), inaugurando la settimana all’insegna dell’ottimismo. Piazza Affari sale dell’1,98% a 21.317 punti, massimo da inizio marzo, dopo aver spinto sull’acceleratore più di Francoforte +0,52%, Parigi +1,7% e Londra +1,64%. La piazza migliore è Madrid,+2,6%, dove il Banco Bilbao Vizcaya Argentaria(Bbva) guadagna il 16%, a seguito della cessione degli asset Usa a Pnc per 11,6 miliardi di dollari in contanti. La performance ha messo il turbo a tutto il settore a livello europeo. 

Il clima di fiducia favorisce l’impennata del petrolio e dei titoli oil: il Brent si apprezza del 3,2% e scambia a 44,15 dollari al barile.

Il buon giorno si è visto al mattino con l’indice di Tokyo (+2,05%) che ha chiuso ai massimi da 29 anni, dopo i dati oltre le attese sul pil nipponico del terzo trimestre, +5%, che segna l’uscita del paese dalla recessione malgrado la pandemia del coronavirus. Il morale dei mercati è salito inoltre con i dati macro cinesi: la produzione è cresciuta più velocemente del previsto in ottobre (+6,9% anno su anno), i consumi, +4.3%, gli investimenti immobiliari +12.7%. La ripresa economica secondo l’Ufficio nazionale di statistica di Pechino è destinata a accelerare ancora nell’ultimo trimestre. Piace inoltre il maxi accordo commerciale tra 15 Paesi dell’area Asia-Pacifico, compresi Giappone, Cina e Corea del Sud che, secondo le stime di alcuni economisti riportate dal Ft, potrà aggiungere 186 miliardi di dollari all’economia globale e avere un effetto dello 0,2% sul pil dei suoi membri.

A gettare benzina sul fuoco infine è arrivato l’annuncio di Moderna (+7,5% a Wall Street), il cui vaccino avrebbe dimostrato un’efficacia nel prevenire il contagio nel 94,5% dei volontari ammessi alla fase 3 dei test. Il siero inoltre può essere conservato a una temperatura compresa tra i 2 e 8 gradi (valori garantiti da un frigorifero domestico) per 30 giorni. La settimana scorsa era stato un analogo annuncio di Pfizer (-4,3%) e Biontech (-15,15%) a mettere le ali ai mercati.

In Piazza Affari la maggior parte delle blue chip chiude in rialzo. In cima la listino si colloca Leonardo, +7,79%. Venerdì scorso il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha assegnato alla controllata AgustaWestland Philadelphia Corp un ulteriore contratto da 171 milioni di dollari per 36 elicotteri TH-73A. Banca Imi scrive nel daily che “nonostante l’ammontare relativamente contenuto, vediamo questo ulteriore contratto come la conferma del successo commerciale di Leonardo e della divisione elicotteri del gruppo, incrementando la penetrazione nel mercato militare degli Stati Uniti”.

In grande spolvero i titoli petroliferi: Tenaris +7,75%, con il broker Fidentiis, che ha portato la raccomandazione sul titolo a “Buy” da “Hold” dopo i risultati del terzo trimestre; Eni +4,02%; Saipem +4,7%. 

Bene le banche, a partire da Bper (+6,5%) e il risparmio gestito con Banca Mediolanum (+4,71%) e Azimut (+3,8%).

Nei dieci maggiori rialzi del giorno anche Interpump +5,08%; Exor +3,45%; Hera +3,31%.

Atlantia, +2,19%, si risveglia dopo le perdite della settimana scorsa a seguito dell’inchiesta su Aspi; intanto sono stati approvati i conti dei primi nove mesi dell’anno.

Defilata Nexi, +0,68%, che ha raggiunto un accordo per la fusione con la rivale Nets (dopo quella con Sia) in un’operazione carta contro carta che attribuisce a Nets un enterprise value di 7,8 miliardi di euro.

In calo Terna -0,57% e Diasorin -0,29%.

Resta alto l’umore dell’obbligazionario, nonostante scricchioli il Recovery Plan. Fonti stampa riferiscono infatti che Ungheria e Polonia hanno esercitato il diritto di veto, bloccando l’adozione del bilancio dell’Unione europea e il piano di aiuti per affrontare la crisi sanitaria. In attesa della riunione a 27 di giovedì, lo spread fra decennale italiano e tedesco scende a 115 punti base (-2,32%) e il tasso del Btp segna +0,61%. 

Sul mercato valutario l’euro-dollaro è poco mosso attorno a 1,183. 

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