Nel week end se n’è andato Isidoro Albertini, 96 anni, vecchio lupo di Piazza Affari ma soprattutto grande innovatore della Borsa italiana che contribuì non poco a sprovincializzare.
“Tra gli agenti di cambio – racconta l’ex presidente della Borsa, Ettore Fumgalli – Albertini era quello che faceva tendenza, scriveva sui giornali e rilasciava interviste di peso. Era molto intelligente”.
Per la Borsa italiana Albertini è stato un vero innovatore: capiva di finanza, parlava perfettamente l’inglese, conosceva i fondi internazionali e aveva uno spiccato senso civico. Fu tra i primi finanzieri a sdoganare il vecchio Pci e, come ricorda oggi il “Corriere della Sera”, fu quello che portò un gruppo di investitori americani dall’ex segretario del Pds, Achille Occhetto.
Nato a Como da una famiglia che confezionava cappelli, arrivò alla Borsa “delle grida” quasi per caso, quando l’amico e compagno del Partito d’Azione, Giambattista Foglia gli chiese di lavorare per lui dando vita a uno dei più celebri studi di agenti di cambio della storia della Borsa italiana.