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Piazza Affari accelera, spinta dalle banche. Spread giù

FIRSTonline

Accelera la Borsa di Milano in attesa della conferenza di Mario Draghi (ore 14) e della testimonianza al Congresso di Wiliam Comey, ex capo dell’Fbi (ore 16). L’indice Ftse Mib ha preso velocità ed avanza dello 1,61%, tornando oltre i 21.000 punti. Stessa variazione a Madrid, Francoforte e Parigi (+0,4%). Quasi piatta Londra (-0,04%) mentre sono in corso le operazioni di voto.

L’accelerazione di Piazza Affari è arrivata subito dopo l’incidente alla Camera che ha già bloccato il percorso della legge elettorale. Al terzo voto in Aula sul primo degli emendamenti presentati, la presunta maggioranza che sostiene la nuova legge è andata sotto. Il capogruppo del Pd, Ettore Rosato, ha chiesto una sospensione dei lavori per un chiarimento con le altre forze politiche.

Ridiscende a quota 200 punti base lo spread Btp/Bund in avvio della seduta odierna, il rendimento del decennale cala di due punti base al 2,25%.

Il petrolio stamattina prova a recuperare dopo la caduta di ieri: il Brent è scambiato a 48,6 dollari al barile, in rialzo dello 0,9%. Eni +0,5%.

Banche contrastate. L’indice bancario è piatto dopo una partenza positiva e una incursione a -0,6% a fronte di un settore europeo leggermente positivo. 

Unicredit +0,4%, Intesa -0,08%: l’operazione banco con cui il Banco de Santander ha risolto la crisi del Banco Popular ha accresciuto la pressione sull’Italia, alle prese ormai da oltre tre mesi con il tentativo di arginare una volta per tutte la crisi di Veneto Banca e Bpvi. Le banche italiane stanno iniziando a esplorare la fattibilità di un accollo pro-quota del capitale aggiuntivo chiesto dall’Unione Europea a Veneto Banca e Pop Vicenza, pari a circa 1,2 miliardi di euro. Se il tentativo di salvare gli istituti attraverso una ricapitalizzazione precauzionale non dovesse andare in porto, la risoluzione comporterebbe un onere a carico del Fondo a tutela dei depositi, e quindi dell’intero sistema bancario, di circa 11 miliardi.

Ubi Banca +2,1%, Azimut +2%. Nel gestito avanza Anima (+1,8%): Kepler Cheuvreux ha aggiunto il titolo nel suo portafoglio “Top picks in Italy”.

Sale Carige (+2,44%) alla vigilia del Cda che dovrà pronunciarsi sulla mozione di sfiducia all’ad Guido Bastianini avanzata dal primo socio e vicepresidente della banca Vittorio Malacalza (col 17%). Si scalda la temperatura anche su Fincantieri (+0,8%). Dopo l’incontro con il collega francese Bruno Le Maire, il ministro Carlo Calenda ha detto stamane: “L’accordo valido è quello raggiunto con il precedente governo per la nascita di un grande campione europeo sulla cantieristica. Si può discutere di quale istituzione finanziaria debba prendere la quota del 6% che comunque spetta all’Italia”.

Parigi propone di scartare la fondazione Cr Trieste, considerata un ‘prestanome’ di Fincantieri” a favore di Msc e Rccl, le due compagnie di crociere clienti di Saint-Nazaire.

Tra i titoli top si segnala anche Stm (+1%): Ubs ha alzato il target price a 15 euro da 14,8 euro, confermato il giudizio Neutral. Ferrari +2%: Kepler Cheuvreux alza il target price a 90 dollari (80 euro) da 84,4 dollari. Confermato il giudizio Hold.

Nella scuderia Exor ancora giù Fiat Chrysler (-1,1%): Morgan Stanley ha abbassato il target price a 13 euro da 14 euro. Confermato il giudizio Overweight. Cnh Industrial -0,1%: Kepler Cheuvreux alza il target price a 7,2 dollari (6,4 euro) da 5,4 dollari. Confermato il giudizio negativo Reduce. Prosegue la discesa di Juventus (-7%, peggior titolo): la sconfitta nella finale di Champions è costata un 20% di perdita.

Male anche Ferragamo (-2,5%): MainFirst abbassa la raccomandazione a Underperform da Neutral, target price tagliato a 22 euro da 28,5 euro. Trevi -4% ai minimi dal 2005. Il Sole 24 Ore -4%: ha stretto con Banca Imi un accordo di pre-garanzia in vista della costituzione di un consorzio di garanzia sull’eventuale inoptato dell’aumento di capitale (da 50 milioni) fino a un massimo di 20 milioni, secondo i documenti pubblicati ieri sera.

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