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Piazza Affari: +7,2% nella prima metà 2017

La seconda parte del 2017 si apre in Asia sotto buoni auspici. Sia l’indice Pmi cinese (50,4 contro il previsto 49,6) che il Tankan, il superindice dell’economia giapponese, registrano dati confortanti, al di sopra delle attese. In particolare, l’indice Tankan è salito a 17 da 12 di un anno prima, segnando un rialzo per il terzo mese di fila.

E così la Borsa di Tokyo apre la settimana in verde (+0,3%), senza badar troppo alla sconfitta di Shinzo Abe, nettamente battuto alle elezioni comunali di Tokyo. In lieve rialzo le Borse della Cina: Hong Kong +0,1%, Shanghai +0,1%. Seul è in calo dello 0,2%, Mumbai +0,4%. Pesano su Hong Kong i minori profitti delle case da gioco di Macau (Galaxy -3,2%) ma nell’ex colonia britannica ha preso il via stamane, tra grandi aspettative Bond Connect, la piattaforma che consente agli operatori stranieri di operare sul mercato cinese dei bond (9 mila miliardi di dollari) senza dover aprire posizioni in Cina.

In vista una partenza in tono minore per le Borse Usa, distratte dalle gesta di Donald Trump che posta sul web colpi da Ko contro i giornalisti. Oggi Wall Street chiuderà i battenti alle 12. Anche i mercati si accingono a festeggiare il 4 luglio.

La settimana si apre così sotto il segno dell’euro, trattato a 1,1417 sul dollaro, non lontano dai massimi dell’anno: rispetto a gennaio la moneta unica è salita dell’8,5% nei confronti del dollaro. A sostenere il trend hanno contribuito le parole di Jens Weidmann, che sabato si è detto convinto di un prossimo cambio di rotta della politica della Bce in linea con i toni meno morbidi adottati da Mario Draghi, e le indicazioni al rialzo emerse dagli interventi di Janet Yellen e del governatore della Bank of England Mark Carney. Sarà questo uno dei temi chiave destinati a dominare l’attenzione dopo il giro di boa di metà anno.

WALL STREET CHIUDE ALLE 12. APPLE APRE LA NUOVA SEDE: COSTO 5 MILIARDI

In Usa i dati più importanti si concentreranno nella seconda parte della settimana, dopo la festa del 4 luglio. Venerdì usciranno i dati sul mercato del lavoro, la statistica più seguita dalla Fed in vista della riunione del 25 luglio, in cui il board della Banca centrale dovrà decidere se alzare o meno i tassi. Sempre venerdì verranno pubblicati i verbali dell’ultima riunione del comitato monetario.

Sul fronte societario, in attesa dell’avvio della stagione dei conti del secondo trimestre, oggi il mercato festeggia l’apertura a Cupertino del nuovo quartier generale di Apple. Costo dell’opera: 5 miliardi di dollari, la cifra più alta mai spesa per una sede aziendale. Stamane gli indici Pmi dei principali Paesi europei dovrebbero fornire una conferma della congiuntura positiva dell’industria manifatturiera del Vecchio Continente. Dati positivi non dovrebbero però accelerare una stretta della Bce: a difesa dell’attuale impostazione espansiva di Mario Draghi c’è la frenata dell’inflazione in Germania.

IL PROTEZIONISMO AL CENTRO DEL G20. ACCORDO TRA UE E GIAPPONE

Per la prima volta dal debutto nel 2008, il vertice del G20 non sarà dominato dalla lotta contro la recessione. Ma ad Amburgo, dove si terrà il summit in un clima elettrico per le probabili contestazioni della città più ribelle ed anticonformista della Germania, i Grandi si preparano ad un confronto ad alta tensione. Al centro della scena, al solito, Donald Trump, che prima del meeting si recherà in visita in Polonia, il Paese più vicino alle sue politiche, poi affronterà Angela Merkel, che già ha criticato aspramente il presidente Usa per i ventilati dazi sull’acciaio europeo.

Intanto giovedì, in aperto dissenso con gli atteggiamenti di Washington, Unione e Europea e Giappone firmeranno il trattato di libero scambio: cadranno i dazi su beni e servizi europei, con una ricaduta molto favorevole per l’export italiano (specie alimentare). In cambio, scenderanno i costi delle auto importate dal Giappone, un brutto colpo per l’industria britannica: il Regno Unito perde appeal per Nissan e Toyota, che già l’anno scorso hanno ridotto gli investimenti nelle fabbriche inglesi che producono per l’Europa.

Oggi una delegazione ufficiosa della City si recherà a Bruxelles per cercare di riaprire il dialogo con la Ue e di scongiurare con il rischio dell’esodo di massa delle banche dal Regno Unito. I tempi stringono: la Brexit diventerà operativa nel marzo 2019.

BANCHE VENETE, IL DECRETO AL VOTO DEL PARLAMENTO

In Italia prenderà il via oggi l’esame parlamentare del decreto di salvataggio delle due banche venete in Commissione Finanze alla Camera. Tra martedì sera e mercoledì mattina si procederà con le dichiarazioni di ammissibilità delle proposte di modifica presentate, e mercoledì stesso inizieranno le votazioni sugli emendamenti. Obiettivo: chiudere i lavori della Commissione entro giovedì. Il provvedimento è atteso in Aula lunedì 10 luglio.

PETROLIO, LA PRODUZIONE IN LIBIA OLTRE IL MILIONE DI BARILI

Grandi manovre sul fronte degli energetici. Continua il trend di ripresa del petrolio: brent +0,3% a 48,090 dollari, il rialzo per la settima seduta consecutiva. È stato rinviato di 48 ore l’ultimatum al Qatar da parte dei sauditi e di altri tre Paesi arabi: la Borsa di Doha è scesa ieri ai minimi da 18 mesi. Oggi Total riapre, con una solenne cerimonia a Teheran, l’attività in Iran, prima fra le grandi compagnie occidentali.

Intanto stamane il sito Libya Herald segnala che la produzione media di petrolio della Libia è tornata, con un mese di anticipo, al milione di barili/giorno, una novità che potrebbe avere effetti sul prezzo del greggio: gli altri paesi dell’Opec potrebbero porre limiti alla Libia, oggi esentata dalle quote, in caso di ulteriore aumento delle estrazioni.

Saipem (-40%) ed Eni (-15%) sono stati i titoli peggiori nel paniere Ftse/Mib nel primo semestre. Nei giorni scorsi Eni ha sofferto due tagli di giudizio uno da parte di Bofa-Merrill Lynch che venerdì ha ridotto la raccomandazione a Underperform da Buy. L’altro da Kepler-Cheuvreux ha deciso di tagliare il giudizio a Hold da Buy e il target price a 14 euro da 17,50 euro.

CARIGE, CDA DECISIVO. A BPER IL 100% DI CARIFE “RIPULITA”

Sul fronte bancario da segnalare anche il consiglio di amministrazione di Banca Carige, presieduto da Paolo Fiorentino. Il vertice dovrà approvare il piano di rilancio da presentare alla Bce. il rafforzamento patrimoniale, secondo quanto anticipato in una lettera ai dipendenti dal neo presidente non avverrà solo con l’aumento dì capitale (stimato tra i 600 e gli 800 milioni) “ma in generale con la gestione e la valorizzazione dei nostri asset”. Carige ha infatti un patrimonio immobiliare stimato a valore di libro (ammortizzato) in oltre un miliardo di euro. In vendita anche le partecipazioni azionarie non più “core” (Autostrada dei Fiori) e per la quota in eccesso detenuta in Bankitalia, che potrebbe fruttare un’ottantina di milioni.

Sotto i riflettori oggi anche Bper: la banca modenese ha completato venerdì l’azquiso del 100% del capitale di Nuova Carife dal Fondo Nazionale di Risoluzione. La conclusione dell’operazione, si legge in una nota dell’istituto, è stata effettuata dopo che il Fondo Nazionale di Risoluzione ha perfezionato l’aumento di capitale di Nuova Carife da complessivi 290 milioni di euro. Nuova Carife ha anche ceduto un portafoglio di crediti deteriorati con il Fondo Atlante e con Credito Fondiario per 340 milioni lordi. 

AUTO, OGGI I DATI DI GIUGNO. FIAT DISTIBUISCE LE SUE GEDI

Grande attenzione anche ai dati delle immatricolazioni delle auto in Usa, da alcuni mesi in frenata dopo un’espansione durata sei anni. Stasera usciranno anche i dati italiani.

Venerdì sera è stato rettificati il valore delle azioni Fiat Chrysler da 9,19 euro (da 9,1917) per effetto dell’assegnazione di azioni Gedi.

Nel settore automotive da segnalare anche la conclusione dell’aumento di capitale Pininfarina: ha aderito all’offerta il 99,67% del capitale per un ammontare di 26,4 milioni.

PIAZZA AFFARI +7,2% NEI PRIMI SEI MESI. LA GRECIA HA FATTO BOOM (+28%)

I mercati azionari hanno archiviato venerdì un semestre positivo. L’indice EuroStoxx 600 è salito del 6,4% e, sorpresa, il risultato migliore nel Vecchio Continente è della Borsa di Atene, che guadagna il 28%.

L’indice FtseMib di Piazza Affari è salito del 7,2%, davanti a Parigi (+5,7%) e Londra: la Borsa britannica è salita di un modesto 2,5%, ma se si tiene conto della svalutazione della sterlina la performance diventa leggermente negativa (-0,6%). Brillante Madrid (+12%), Francoforte sale del 7,7%, dopo avere perso il 4% dal massimo storico segnato il 19 giugno. In Europa i settori migliori del semestre sono stati Tech (+12,5%) e Banche (+7%). In ribasso Petroliferi (-11%) e Automotive (-1%). 

L’INDICE S&P 500, IN EURO, È NEGATIVO. UBI IL TITOLO SUPERSTAR

A Wall Street l’indice S&P 500 è salito dell’8,3%, preceduto dal Nasdaq (+14,1%). Ma l’effetto cambio penalizza l’investitore europeo, dato che in euro la performance del Nasdaq si riduce a +5,2% e quella dell’S&P500 diventa addirittura negativa: -0,1%. Lo stesso discorso vale per le Borse di Tokio (+4,8%, +0,6% al netto del cambio) e di Shanghai (+10,7%, +4,5% al netto del cambio).

Tra i titoli dell’indice Ftse Mib la medaglia d’oro del semestre svetta Ubi Banca (+51,7%), davanti a Recordati (+31%) e Banco Bpm (+28%).

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