“Approfittate, è il momento di comprare”. Già lunedì sera Donald Trump era sceso in campo per sostenere Wall Street. Ma le sue parole sono state sovrastate dall’allarme generale per l’epidemia, che perde forza in Cina, ma si allarga a macchia d’olio e minaccia sfracelli anche negli Stati Uniti. A oggi, i casi sono intorno a cinquanta, anche se le autorità sanitarie, attraverso la presidente del Centro per le malattie respiratorie, hanno detto in modo esplicito che il virus arriverà, è solo questione di tempo.
Orso e Toro ormai viaggiano in compagnia del virus, il “cigno nero” che sta sconvolgendo il mondo. “È la Cernobyl della globalizzazione”, sostiene Guido Brera di Kairos, un evento destinato a cambiare le strutture dell’economia mondo. Nel frattempo, dopo l’ennesima scossa che ieri ha avuto per epicentro i listini Usa, le Borse oggi proveranno a risollevare cautamente la testa.
TOKYO -0,7%. OLIMPIADI A RISCHIO
Nel corso della notte, il vento ribassista si è indebolito: stamattina in Asia la Borsa della Corea del Sud (1.100 i contagiati) segna un calo dell’1%. Il Nikkei di Tokyo perde lo 0,7%, l’Hang Seng di Hong Kong lo 0,7%. Il Cio ha annunciato che le Olimpiadi giapponesi potrebbero essere annullate.
In Cina, dove il contagio perde velocità e le autorità stanno spingendo le aziende a riprendere le attività, anche oggi le Borse tengono: lo Shanghai Composite guadagna lo 0,3%, dal -0,4% di ieri.
S&P IN 4 SEDUTE HA BRUCIATO 2.138 MILIARDI
Seduta all’insegna del panico per Wall Street, che ha accusato in due giorni la perdita peggiore della sua storia, scandita dall’impennata del Vix, l’indice della paura, volato ai massimi.
Alla fine della giornata, il Dow Jones ha lasciato sul terreno il 3,15%, S&P 500 -3,03%. Il paniere più rappresentativo del mercato ha bruciato 2.138 miliardi di capitalizzazione in quattro sedute. Il Nasdaq ha ceduto il 2,77%.
Soffre il turismo: Marriott arretra dell’8,7%, TripAdvisor -5%, l’indice delle compagnie aeree segna -5%.
CLARIDA (FED): I TASSI NON SCENDONO
Il Treasury Note decennale a 1,36% di rendimento, +1 punto base, sui minimi storici. Ieri sera il vicepresidente della Federal Reserve, Richard Clarida, ha detto di nuovo no alle richieste di taglio tassi in arrivo dai mercati, affermando che è ancora troppo presto per ragionare sugli impatti che il virus avrà sull’economia degli Stati Uniti.
L’oro resta molto volatile, stamattina tratta a 1.644 dollari l’oncia, in rialzo dello 0,6%.
Restano depressi i metalli industriali, a partire dal rame: il future di riferimento negli ultimi due giorni non si è praticamente mosso, in prossimità dei minimi.
Petrolio Brent in ripresa, a 55,3 dollari il barile, +0,6%, dopo tre giorni consecutivi di ampi ribassi. A indirizzare al prezzo del greggio sarà la riunione dell’Opec + del 5 marzo. Oggi è in programma il cda di Saipem (-1,15%) sui conti.
Non mancano i segnali di un prossimo rimbalzo, a partire dai futures delle Borse europee, in timido rialzo stamane dopo giorni all’insegna della paura, a partire da Piazza Affari.
MILANO CEDE UN ALTRO 1,4%. IL RESTO D’EUROPA FA PEGGIO
Borsa ancora in profondo rosso, poco sopra la trincea dei 23 mila punti, spread sopra 150. E i cds sull’Italia, i derivati che misurano la probabilità di un default, balzati su di dieci punti in due giorni. La frana dei listini europei ha preso velocità dopo l’apertura di Wall Street. Si moltiplicano le richieste di piani straordinari per l’economia, ma i banchieri centrali per ora frenano. Il governatore della Banca di Francia e membro della Bce Francois Villeroy de Galhau ha detto ieri che non vi è la necessità al momento di ulteriori misure monetarie contro l’epidemia di coronavirus.
IN 4 SEDUTE PERSO OLTRE IL 10%
Milano ha vissuto un’altra giornata in balia delle vendite. L’indice principale nelle battute finali ha ampliato le perdite a -1,44%, tornando sui livelli di metà dicembre, un filo sopra i 23mila punti (23.090). In quattro sedute ha lasciato sul terreno il 10%, azzerando i guadagni dell’anno.
Eppure ieri, dopo un timido tentativo di rimbalzo in mattinata, gli altri listini europei hanno fatto peggio, ampliando il ribasso dopo l’apertura dei listini Usa: Francoforte -1,86%; Parigi -1,94%; Madrid -2,42%; Londra -1,92%; Zurigo -2,26%.
CORRE IL BUND, LO SREAD SFIORA QUOTA 150
Ben comprate le obbligazioni, malgrado rendimenti sempre meno attraenti. Il rendimento del Btp è poco mosso a 0,98%, ma lo spread sale a 149 punti base perché il mercato preferisce puntare sul Bund tedesco, sceso a -0,50%. Sulla scadenza a 30 anni il rendimento è tornato sottozero: non accadeva da ottobre quando ancora si discuteva di dazi.
Nell’asta di Ctz e Btp indicizzati il ministero dell’Economia ha assegnato l’importo massimo di 3,75 miliardi di euro. Ieri sera il Tesoro ha annunciato che metterà in asta giovedì fino a 7,5 miliardi di euro di obbligazioni, tra cui un nuovo decennale, per un ammontare intorno ai 3-4 miliardi di euro.
CNH, JUVENTUS E MEDIASET IN RIPRESA
Si contano sulle dita di una mano le blue chip in rialzo ieri. Cnh (+2%) è la migliore, ma dopo giorni di pesanti perdite.
Positiva Nexi (+1,5%). Mastercard ha tagliato le previsioni sul trimestre in corso, a causa delle ricadute dell’epidemia sia sul settore del turismo che su quello del commercio online.
Rialza la testa il titolo Juventus (+0,65%) dopo le pesanti perdite di lunedì (-11,83%). Kepler Cheuvreux ha ridotto il prezzo obiettivo da 1,3 a 1,1 euro sul titolo, confermando la accomandazione hold, in scia ai “deboli risultati del primo semestre” 2019-2020.
Mediaset +1,3%. Si torna a parlare di un possibile accordo extragiudiziale con Vivendi che darebbe il via libera all’operazione europea del gruppo.
BANCHE IN RITIRATA. IN CONTROTENDENZA MPS
Le note positive finiscono qui. Si raffredda, complice la crescita dello spread, l’attenzione per le banche, risiko compreso. Frena Intesa (-1,7%) e si raffredda la corsa a Ubi (-0,9%): Fitch ha messo sotto osservazione il rating dell’istituto con implicazioni positive. Sempre in casa Ubi, il patto dei Mille, che raccoglie l’1,6% del capitale tra gli azionisti bergamaschi, ha bocciato l’offerta di scambio lanciata da Intesa Sanpaolo. Altri azionisti, aderenti al patto di sindacato Car e riconducibili alla famiglia Bosatelli, hanno venduto 1,1 milioni di azioni il giorno dopo l’offerta di Intesa, limando la quota del patto al 17,7% dal 17,8%.
Deboli anche le altre banche: Unicredit -1,6%, Bpm -4%. In controtendenza Mps (+2,7%).
INDUSTRIALI IN ROSSO, FCA LIMITA I DANNI
In rosso gli industriali. Pirelli -0,8%. Michelin ha pubblicato ieri sera i dati sul mercato dei tyres di gennaio: in Cina, il segmento di fornitura originale per automobili e furgoni segna un calo del 30%. Giornata no per gli altri industriali: Buzzi -3,5%, Leonardo -2,8%, Prysmian -1,77%. Limita i danni Fca (-0,72%).
Perde colpi perfino Enel (-2,8%). Fa meglio A2A (-0,7%), che ha chiuso il 2019 riportando un Ebitda preliminare di 1,23 miliardi, in linea con l’anno precedente, con gli investimenti cresciuti del 25% a 0,63 miliardi.
ASTALDI FESTEGGIA IL SÌ AL CONCORDATO
In evidenza Astaldi (+4,42%), dopo l’approvazione dell’assemblea dei portatori del prestito obbligazionari scadenza 2024 della proposta di concordato preventivo in continuità.
Ancora in ribasso Technogym (-4,8%) dopo lo stop all’attività delle palestre in Lombardia: Kepler Cheuvreux ha tagliato il target a 9,4 euro da 10,3.
Diasorin -3,9%, con Cheuvreux che riduce il target a 113, livello superiore ai 106,3 euro del prezzo di mercato.