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Piano Unicredit, Orcel strega il mercato: 16 miliardi ai soci

Imagoeconomica

La distribuzione agli azionisti di almeno 16 miliardi di euro, tra dividendi cash e riacquisto di azioni proprie per il periodo 2021/24, grazie alla crescita dei ricavi, ai risparmi sui costi e agli investimenti. E’ con questo biglietto da visita che si è presentato stamane agli analisti Andrea Orcel. E la risposta del mercato non ha di certo deluso il manager che a suo tempo venne ribattezzato il “Cristiano Ronaldo dei banchieri”:  alle 11 e 5 minuti, appena terminata la presentazione di “Unicredit unlocked” il titolo trattava in Borsa dopo vari stop a 12,80 euro con un progresso di quasi l’11% intorno a fine mattinata, a conferma del suo carisma nei confronti degli operatori cui ha promesso “una forte generazione organica di capitale, in grado di garantire una remunerazione degli azionisti significativamente maggiore e in progressiva crescita nell’arco di piano pur mantenendo o eccedendo un robusto Tier One ratio del 12,5-13%”.

 “Sono felice di presentare il nostro nuovo piano che fissa gli imperativi strategici e gli obiettivi finanziari del nostro percorso verso una nuova stagione di crescita e creazione di valore – ha esordito il capo azienda – La nostra rete pan-europea di 13 banche leader e la pluralità di talenti interni al Gruppo saranno unite da una comune ragion d’essere: dare alle nostre comunità le leve per il progresso”. Per centrare l’obiettivo Unicredit si affiderà alla tecnologia e ad un modello organizzativo in cui verranno riportate al centro tutte le competenze chiave.

“Stiamo investendo- ha sottolineato – nel settore del digitale e dei dati e nel nostro business, riportando i clienti al centro, definendo un nuovo modo di lavorare per i nostri dipendenti e perseguendo un modello a basso assorbimento di capitale con la sostenibilità integrata a tutti i livelli”. “Con questa strategia – ha aggiunto – otterremo rendimenti significativamente più elevati e in progressiva crescita per i nostri azionisti, facendo crescere il nostro business e mantenendo una solida posizione di capitale”. ‘Questo piano – ha concluso – non si limita al breve termine, ma ci prepara anche al successo e alla stabilità nel lungo periodo, oltre il 2024. Sono orgoglioso di guidare UniCredit attraverso la prossima fase di crescita e creazione di valore per tutti i nostri stakeholder e so che vinceremo, nel modo giusto, insieme’.

Ma ecco il piano d’azione a partire dal focus sulle aree geografiche on cui si concentreranno gli sforzi del gruppo collegando 15 milioni di clienti e 87.000 dipendenti di 13 banche e 4 macroaree geografiche in Europa – Italia, Germania, Europa centrale ed Europa orientale.

Il ruolo principale nelle strategie del manager, alla guida di Unicredit dallo scorso primo aprile, sarà ricoperto dalla trasformazione digitale con 2,8 miliardi di euro impiegati nel Digital & Data e 2.100 assunzioni nette a cui si aggiungono 1.500 assunzioni (900 in Italia) nel business, si legge in una nota, per un totale di 3.600 nuove assunzioni nette. A chi gli chiedeva maggiori dettagli sul personale in uscita, visto che indiscrezioni parlano di 3.000 tagli, ha risposto: “Non posso fornire dettagli sui tagli, perché siamo discutendo con i sindacati. Ovviamente ci sarà una riduzione del personale, ma anche assunzioni” che però saranno concentrate su figure professionali di nuovo tipo per rendere la banca più efficiente con queste nuove competenze.

Al proposito, nel piano  figura l’aumento del ricorso a personale interno qualificato per attività finora affidate a partnership esterne con l’obiettivo di riportare all’interno competenze e professionalità chiave, con un costo unitario inferiore e maggiore produttività, riducendo di due terzi il ricorso di UniCredit a società esterne ad alto costo da qui al 2024. Orcel ha sottolineato in conferenza stampa che il gruppo bancario ha una rete complicata di accordi assicurativi e sta quindi razionalizzando e selezionando due-tre partner principali.

L’obiettivo per il 2021 è la distribuzione di 3,7 miliardi ai soci con un dividendo cash pari al 30% dell’utile netto sottostante e buyback per la parte restante. Il dividendo cash per il 2022 è atteso al 35% dell’utile netto, mentre per gli anni seguenti sarà di “almeno il 35%” con la parte restante in buyback. L’utile netto sarà superiore ai 4,5 miliardi di euro a fine piano, per una crescita annua nell’arco piano prevista è del 10%. A chi gli chiedeva conto della generosa distribuzione agli azionisti, a fonte di un aumento dei ricavi più contenuto, Orcel ha puntualizzato di non essere “mai stato d’accordo con una distribuzione solamente legata al profitto netto” e che bisogna considerare anche i risparmi e gli investimenti nell’arco di piano per arrivare a una maggiore generazione di capitale. “Non ho nessun problema a distribuire il capitale generato ogni anno”, ha aggiunto.

Il  piano, infine, è impostato solo sulla crescita organica anche se Orcel, archiviato il fallimento delle trattative per l’acquisto di Mps, si è ben guardato dall’escludere eventuli M&A. “Non posso escluderlo e non posso pianificarlo – ha detto nella conferenza stampa – Abbiamo un piano che può generare tanto valore organico, questo è il punto di partenza e su cui siamo concentrati. È il mio lavoro esplorare opportunità, se emergono, ma voglio essere molto chiaro: valuteremo opportunità che rispettano tre parametri. Il primo è lo strategic fit, il secondo è il rafforzamento del nostro franchising e il terzo è il sostentamento o la crescita delle distribuzioni agli azionisti, nell’arco del piano e oltre. Questi saranno i criteri sia per potenziali acquisizioni in Italia che in ogni altra parte d’Europa”.

Il mercato, intanto, applaude: alle 13 e 38 Unicredit tratta a 12,79 euro, +10,77%. 

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