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Piano Periferie, il Governo annuncia altri fondi per 1,6 miliardi

Wikimedia - Umberto Rotundo

Per fortuna non c’è solo la difesa dalle accuse su Banca Etruria , nell’agenda di Maria Elena Boschi. Per impegno istituzionale c’è anche la gestione di alcuni importanti progetti del governo. Quello sulle periferie, per esempio. La sottosegretaria vi è impegnata in prima persona e su Facebook ieri ha annunciato la firma dell’ultima tranche di finanziamento per 100 città da riqualificare.

Ulteriori 1,6 miliardi di euro , cresciuti sull’iniziale idea del “ rammendo “ dell’architetto e senatore a vita Renzo Piano. Con l’annuncio di ieri la dotazione totale arriva a 2,1 miliardi. Maria Elena Boschi ha rivendicato ai mille giorni del governo Renzi questo risultato, continuato da Gentiloni : “ Da Nord a Sud, da Treviso ad Agrigento, da Milano a Reggio Calabria, da La Spezia a Matera, l’Italia riparte dalle zone di maggiore fragilità” ha scritto.

I Comuni interessati al restyling non aspettavano altro: che il governo assicurasse le risorse, di poter partire con le procedure di gara, di sollecitare le imprese a presentare le offerte. Il 2018 ci dirà in che misura le periferie degradate e cresciute così male per un errato senso di comunità, potranno presentare un nuovo  volto. E’ la grande occasione per dare forza ai Comuni, dicono i sindaci organizzati in coordinamento  azionale con la vista lunga verso una programmazione pluriennale. I 2,1 miliardi di euro serviranno anche a testare la capacità di spesa degli Enti locali.

A capire se in quei quartieri si affermeranno buone pratiche amministrative ed economiche. Prematuro dire se diventeranno finanziamenti strutturali, capaci di stimolare economia locale, regole e trasparenza operativa. L’Associazione dei Comuni – spiega il segretario generale dell’Anci, Veronica Nicotra – si impegnerà a dare massima comunicazione sull’avanzamento dei 120 progetti ,a monitorare e accompagnare la fase di  realizzazione. C’è l’ambizione di creare una comunità tra tutte le città che si avviano a cambiare volto grazie al bando. I progetti presentati valgono comunque 4 miliardi di euro, per rafforzare la mixité sociale , rispettare
l’ambiente, mettendo in atto i princìpi del costruire sostenibile e della riduzione di consumo di suolo.

Idee proprie di Renzo Piano che vede nella rinascita delle periferie italiane il volano di un recupero identitario. Anche il segretario generale della Presidenza del Consiglio Paolo Aquilanti la settimana scorsa Milano aveva spiegato che in fondo le procedure del bando erano state rapide con ottime probabilità di successo nel 2018. Erano 25 anni che il Paese non metteva mano ad una operazione di questa portata e di tale impegno. Ed ha ragione la Boschi a scrivere con entusiasmo che tra le priorità del Paese ci sono le aree dismesse, gli spazi pubblici da riqualificare , la sicurezza urbana , una diversa qualità della vita per milioni di concittadini.

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