Entro il 2017 Intesa Sanpaolo venderà tutte le partecipazioni non core, che a fine 2013 valevano complessivamente 1,9 miliardi di euro. E’ questo uno dei punti del piano 2014-2017 presentato oggi dalla Banca.
L’istituto ha già dismesso la partecipazione in Generali nell’ultimo trimestre 2013 (circa 360 milioni di euro) e quelle in Pirelli, Sia e Union Life nel primo trimestre 2014 (circa 35, 80 e 145 milioni di euro), per un valore di libro complessivo di circa 620 milioni e una plusvalenza totale di circa 320 milioni. Fra le partecipazioni non core ancora nel portafoglio della Banca figurano le quote in Rcs, Alitalia e Telecom Italia.
Quanto alla possibilità che l’istituto usi gli otto miliardi di capitale in eccesso per realizzare nuove acquisizioni, l’amministratore delegato Carlo Messina ha chiarito che “al momento non ci sono dossier sul tavolo” e che “in ogni caso la crescita non sarà in Italia”.
Sul fronte estero, invece, “dipenderà dai target e dai prezzi – ha precisato il manager –, ma in questo momento non vedo nessuna opportunità”. Gli otto miliardi saranno quindi restituiti agli azionisti “se non sarà possibile trovare alcuna possibilità di crescita”, ha spiegato ancora Messina, rivelando anche che l’eventuale conversione delle risparmio “non è una priorità al momento”.
Sul versante ucraino, Intesa sta lavorando con i regolatori d Kiev sulla cessione della controllata Pravex, poiché la situazione con i compratori non è chiara: “Devono dirci se è possibile vendere una Banca a una persona che ha problemi con la giustizia – ha detto ancora l’ad –. Al momento non c’è evidenza di relazione”.
A fine gennaio Intesa ha raggiunto un accordo per la cessione di Pravex-Bank a CentraGas Holding, che fa capo al gruppo DF del miliardario Dmytro Firtash, arrestato a Vienna a metà marzo nell’ambito di un’inchiesta relativa a un investimento in India nel 2006 e poi rilasciato su cauzione.
A fine mattinata il titolo di Intesa guadagna il 4,4% a Piazza Affari, mettendo a segno uno dei migliori rialzi del Ftse Mib. L’ondata di acquisti arriva in scia alla pubblicazione dei conti 2013.