Tagliare gli aiuti improduttivi alle imprese e così diminuire il cuneo fiscale sul lavoro, e possibilmente aumentare l’occupazione. Queste le proposte chiave del piano che il professore di Economia politica Francesco Giavazzi ha suggerito al suo collega e presidente del Consiglio Mario Monti e al ministro dello Sviluppo Corrado Passera, per inserirlo nella terza fase della spending review su cui sta lavorando il Governo da inizio settembre.
Il piano Giavazzi prevede tagli ai sussidi improduttivi in diversi settori dell’economia: dall’agricoltura all’aeronautica. Con il professore Fabiano Schivardi, i due studiosi hanno dimostrato che solo il 2% delle aziende che ha ricevuto un sussidio nel 2005 ha intrapreso un investimento impossibile in mancanza di quei fondi (scarica il rapporto Prometeia). Secondo il professore della Bocconi il risparmio per le casse dello Stato, una volta eliminati gli aiuti a pioggia, potrebbe arrivare a 10 miliardi di euro. Ogni centesimo risparmiato dovrebbe essere destinato ad una riduzione generalizzata del carico impositivo per le imprese: partendo dal cuneo fiscale sul lavoro – Irap e/o oneri sociali che verrebbero fiscalizzati e coperti dai tagli dei trasferimenti.
Come scrive lo stesso professore in un articolo de Lavoce.info “un intervento così disegnato non ridurrebbe l’ammontare di risorse disponibili a un sistema produttivo già fiaccato da anni di crisi. Sostituirebbe trasferimenti improduttivi, spesso a favore di imprese con connessioni politiche piuttosto che con buoni progetti imprenditoriali, consentendo una riduzione generalizzata del cuneo fiscale che beneficerebbe tutte le imprese creando quindi un ampio consenso favorevole a questi interventi”.
Leggi il testo completo del rapporto Giavazzi