Riapre il ristorante più alto d’Italia. Dopo una lunga chiusura, Piano35, il locale collocato a 150 metri di altezza, in cima al Grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino, disegnato dall’architetto Renzo Piano, riapre al pubblico martedì 3 settembre. Concepito all’interno di una suggestiva serra bioclimatica, il ristorante sarà nuovamente guidato dallo chef Marco Sacco, due stelle Michelin e già patron del ristorante Piccolo Lago a Verbania, sul Lago Maggiore. “La prima volta che sono salito quassù – racconta lo chef “d’acqua dolce”, come viene chiamato – istintivamente ho guardato il panorama e ho cercato le montagne che vedo ogni giorno dal mio lago, i miei punti di riferimento. Poi mi sono accorto di essere in un giardino e ho capito che c’è un filo invisibile che lega questo luogo a quello dove vivo, una specie di radice che si espande nel sottosuolo e che arriva fino a qui, a 150 metri d’altezza sulla città”.
“L’obiettivo – ha aggiunto il ristoratore classe ’65 – è che questo palazzo entri nella vita cittadina dalla mattina alla sera, con proposte differenti adatte a tutti, non solo a chi cerca esperienze gastronomiche. La volontà è quella di caratterizzare l’intero spazio con una vita sociale che prima mancava e di farlo vivere per quello che si merita”. La riapertura, oltre al menù, porterà con sé alcune novità: l’ascensore dedicato per l’accesso diretto al trentacinquesimo piano (da ottobre l’ingresso sarà su corso Inghilterra); i tavoli anche nell’area della biosfera, per poter mangiare osservando il fantastico panorama che si gode dall’alto dei 150 metri; un nuovo spazio che non è mai stato utilizzato, quello Spazio Trentacinque a metà tra il Lounge Bar e il ristorante che sarà utilizzato per eventi, feste, compleanni, incontri aziendali, aperitivi.
E poi, sua Maestà il menù. Si respira il mondo al 35° piano di Torino. E il mondo è ciò che porteremo nel piatto”, ha sintetizzato chef Sacco. L’offerta del ristorante si baserà a cena su tre differenti proposte di menu, ognuna di quattro o di sette portate, a seconda che si scelga la versione light (90 euro, bere a parte) o quella completa (120 euro, bere a parte): si va dal menu “In Piemonte”, un omaggio dello chef alla grande tradizione culinaria sabauda, al menu “Giro d’Italia”, in cui a farla da padrona sarà la materia prima del Belpaese, fino ad arrivare al menu “Piccolo Lago a Torino” con i classici stellati del ristorante di Verbania, dal Lingotto del Mergozzo al Flan di Bettelmatt alla Carbonara au Koque. L’offerta bistrot per il pranzo si basa invece su cinque box (di cui quattro salati e uno dolce) tra cui scegliere. L’obiettivo è quello di rendere anche un’esperienza solitamente veloce e anonima come la pausa pranzo qualcosa di unico.
Analoga idea di ricercatezza e flessibilità presiede lo spirito del Lounge bar che, per chi lo desidera, può trasformarsi in uno spazio di degustazione vera e propria (che Marco Sacco ha ribattezzato Street Food sopra Torino) in cui l’art mixology della bartender Cinzia Ferro dialogherà con la cucina dello chef.