“Dobbiamo certamente vedere un futuro in cui Philip Morris non metterà più in vendita delle sigarette sul mercato”: parole che hanno fatto scalpore, soprattutto se pronunciate da Martin Inkster, amministratore delegato di Philip Morris Regno Unito e Irlanda. Certo è che la più grande azienda di tabacco a livello globale sta seriamente pensando al futuro del settore, e non da oggi: Philip Morris International sta investendo da oltre un decennio in un portafoglio di prodotti con il potenziale di rappresentare un’alternativa a rischio ridotto al fumo di sigaretta.
Tra le piattaforme sviluppate dal Gruppo, c’è IQOS, lanciato pochi giorni fa nel Regno Unito (da lì le dichiarazioni di Inkster) dopo l’introduzione ormai dal 2014 nei due mercati pilota Giappone e Italia, poi in Svizzera ed in alcune città in Russia, Germania, Portogallo, Ucraina, Romania. Già più di un milione di persone, nei Paesi dove viene venduto, sono passati dalle sigarette a questo prodotto che non è altro che un sistema che riscalda il tabacco invece di bruciarlo, generando un aerosol che rilascia un sapore di tabacco mantenendo così molti degli aspetti sensoriali e rituali legati al fumo di una sigaretta tradizionale, ma senza combustione.
Gli HeatStick, prodotti esclusivamente per IQOS, contengono una di miscela di tabacchi lavorata con tecnologie all’avanguardia. Sono interamente prodotti in Italia, nell’area industriale di Bologna, frutto di un investimento di circa 500 milioni di euro, dove il gruppo Philip Morris International ha inaugurato lo scorso settembre la prima fabbrica al mondo di prodotti a potenziale rischio ridotto. IQOS, che nei programmi di Philip Morris proverà a sostituire nel tempo le sigarette tradizionali, è un sistema ad alto tasso di innovazione tecnologica: sul prodotto infatti, che non è una sigaretta elettronica ma come le e-cig rientra nella categoria dei prodotti senza combustione, lavorano circa 400 scienziati ed ingegneri di fama mondiale.
La ricerca scientifica di Philip Morris International (PMI) su IQOS, è stata pubblicata su una delle principali riviste scientifiche peer-reviewed e fornisce i dati sulla potenziale riduzione del danno del primo prodotto a rischio ridotto immesso sul mercato. I risultati pubblicati mostrano che i vapori di Iqos contengono in media livelli più bassi del 90-95% di sostanze potenzialmente nocive – nicotina esclusa – rispetto al fumo di sigarette concepite per la ricerca scientifica, e che dunque questo vapore è significativamente meno tossico del fumo di sigaretta.
Dunque possiamo iniziare a pensare a un futuro senza sigarette? “Sappiamo che i nostri prodotti”, ovvero le sigarette, “causano danni ai consumatori e l’unica reazione corretta per un’azienda è trovare e commercializzare prodotti meno dannosi. Questo è il nostro obiettivo”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Philip Morris International, Andre Calantzopoulos. Intanto, dopo il lancio dello scorso 30 novembre nel Regno Unito, con l’apertura di un negozio nel centro di Londra, saranno 20 i paesi in cui sarà commercializzato il prodotto entro la fine del 2016.