La speranza nel vaccino anti-Covid sostiene stamane le Borse, nel giorno in cui l’epidemia ha toccato il picco a livello mondiale: 307.930 nuovi casi in un giorno, con un boom di contagi in India e in Brasile. Al terzo posto gli Usa, dove però i contagi rallentano. A sei mesi esatti dall’allarme pandemia lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, i mercati si affidano con fiducia al lavoro degli scienziati.
Sale Tokyo (+0,8%). Oggi il partito di maggioranza voterà la nomina di Soga a primo ministro. Avanzano anche le piazze cinesi (+0,6%), l’Australia e i futures dei mercati Usa +1%.
RIPARTE LA SFIDA DI ASTRAZENECA
A ispirare ottimismo è la notizia che Astrazeneca e l’Università di Oxford hanno ripreso i test sul vaccino contro il Covid-19 interrotti domenica scorsa dopo che un volontario aveva accusato disturbi che avevano consigliato uno stop precauzionale. Si è rimessa così in moto la corsa della ricerca: 18 mila volontari in diversi Paesi (Stati Uniti, Regno Unito, Brasile e Sudafrica) hanno ricevuto dosi di AZD 1222, il vaccino allo studio nei laboratori di Oxford e di AstraZeneca. Il riserbo è assoluto, ma Pascal Soriot, il ceo dell’azienda britannica, si è spinto a dire che, salvo complicazioni, “il preparato sarà pronto entro la fine dell’anno o poco dopo”, in linea con le previsioni del ministro Speranza, che per l’autunno progetta un aumento dei tamponi e l’uso di test rapidi.
DA GILEAD 20 MILIARDI PER UN ANTITUMORALE
Non è solo AstraZeneca a giustificare l’attenzione dei mercati finanziari per i progressi delle scienze della vita. In settimana sfileranno davanti a scienziati e investitori i vertici di Moderna, Pfizer e della controllata Biontech, altre aziende impegnate sul fronte del Covid 19. Ma il calendario prevede anche l’Investor Day di altri colossi del pharma come Merck e Roche. In giornata poi dovrebbe essere annunciato il colpo di Gilead Science, vicina all’acquisto dell’antitumorale Immunomedics per 20 miliardi di dollari.
Non solo pharma. Si profila una rivoluzione nel mondo dei chip: SoftBank (+6%) si accinge vendere la britannica Arm Holdings a Nvidia per 40 miliardi di dollari, consentendo così la nascita di un gigante leader della tecnologia. Masayoshi Son sarà comunque il primo azionista. Deluso dal valore in Borsa dopo le speculazioni sui titoli tech, il tycoon giapponese intende ritirare il titolo dalla Borsa (valore 115 miliardi di dollari).
ORACLE VINCE LA GARA PER TIK TOK. BOOM PER SOFTBANK
Oracle (+10%) ha vinto la gara per aggiudicarsi il controllo delle attività Usa di Tik Tok, battendo la concorrenza di Microsoft. È stato decisivo il gradimento di Trump. Domani si terrà la conferenza annuale e la presentazione dei nuovi prodotti Apple.
TOKYO IN RIALZO SALUTA IL PREMIER SUGA
Sul fronte macro, attenzione al vertice della Bank of Japan, il primo dopo la nomina del premier Suga, e alla riunione della Fed, l’ultima prima delle elezioni Usa. Una volta tanto l’attesa non riguarda il livello dei tassi o le mosse della Banca centrale, già anticipate, ma l’andamento della ripresa e dell’occupazione, su cui pesano i contrasti che hanno impedito l’adozione di provvedimenti bipartisan.
In Europa il nodo più urgente riguarda la Brexit. È sempre più probabile una rottura definitiva con Londra, intransigente sulla questione irlandese.
Non meno importante il vertice in videoconferenza tra i 27 Paesi dell’Unione Europea e la Cina.
L’euro tratta a 1,18 49 sul dollaro.
BORSA SPA, RIEN NE VA PLUS. ALLARME SUL PETROLIO
Sotto i riflettori i destini di Borsa Spa dopo la presentazione stamane delle ultime offerte. Ufficialmente, si sono fatte avanti la cordata Euronext-Cdp, Deutsche Borse e, sia pur senza metterlo nero su bianco, gli svizzeri dello Swiss Exchange (Six), che gestiscono le Borse di Zurigo e Madrid.
Nell’agenda finanziaria è cerchiata in rosso anche la giornata di giovedì, quando è previsto l’incontro del comitato tecnico dell’Opec Plus, mentre il petrolio continua la sua fase di forte calo nonostante i tagli introdotti dai Paesi produttori. Stamane c’è stato un rimbalzo del Brent a 40 dollari al barile (+ 0,5%).
Il 16 settembre arrivano inoltre le stime di crescita dei paesi Ocse con la diffusione dell’Interim Economic Outlook.