Peugeot fa sul serio: la casa automobilistica francese vuole incontrare a breve la cancelliera Angela Merkel per parlare con lei di una possibile acquisizione di Opel (società tedesca che però fa capo al gruppo americano General Motors). La notizia è stata riportata dal quotidiano tedesco Bild, che cita fonti francesi.
Il numero uno di Psa, Carlos Tavares, vuole chiedere a Merkel un incontro in tempi rapidi, affermano le fonti, per spiegare che Peugeot punta “a un’alleanza” con Opel. Tavares avrebbe intenzione di contattare al più presto anche i sindacati tedeschi.
Il giornale cita anche l’esperto del settore auto Ferdinand Dudenhoeffer, direttore dell’istituto di ricerca Car, che vede “sovrapposizioni” a livello di organico negli stabilimenti europei di Opel e Psa. La casa tedesca impiega poco meno di 19mila addetti negli stabilimenti di Ruesselheim, Kaiserslautern ed Eisenach.
A complicare l’esito dell’operazione potrebbe essere l’ostilità della politica. Il merger con un partner europeo, infatti, avrà una ricaduta non indifferente sull’occupazione di Opel, per giunta a pochi mesi dalle elezioni tedesche. Non a caso il Land della Renania Palatinato, dove si trovano importanti stabilimenti della Opel (Eisenach e Kaiserslautern ndr) ha chiesto al gruppo Psa “un chiaro impegno per il marchio tedesco e i siti tedeschi” di Opel.
La disponibilità al dialogo da parte di Gm si spiega con le perdite della sua controllata europea: 257 milioni di dollari nel 2016 dopo gli 813 milioni del 2015. Negli ultimi sette anni il salasso è stato di 8 miliardi di dollari, sufficiente a convincere il colosso di Detroit a gettar la spugna. Psa, al contrario, è da tempo alla ricerca di un merger che aumenti la massa critica del gruppo franco-cinese.
Intanto il titolo in Borsa di Fca, dopo essere arrivato a guadagnare il 2,4%, a metà mattina avanza dello 0,8%, a 10,90 euro. Ieri le azioni Fiat Chrysler avevano guadagnato il +4,1% a Milano e il +4,39% a Wall Street nella prospettiva di un prossimo consolidamento del settore.
Fca era stata a lungo candidata a un’integrazione con Opel, ma sia Sergio Marchionne sia John Elkann avevano respinto le avances, aspirando ad un’aggregazione con Gm. Se il colosso statunitense dell’auto dovesse liberarsi di Opel e di Vauxhall, è il ragionamento degli analisti, la partita potrebbe riaprirsi, perché non ci sarebbero più problemi di sovrapposizione di prodotto in Europa ad ostacolare la fusione.