Volano i prezzi del petrolio a metà mattina. Russia e Arabia Saudita hanno annunciato un accordo, durante il G20, per una maggiore cooperazione sul mercato del greggio con l’obiettivo di minimizzare la volatilità. Lo hanno comunicato gli stessi protagonisti. Il ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita Khaled Al Faleh ha siglato l’accordo con la Russia. Tra i contenuti, anche la possibilità di introdurre un tetto alla produzione di greggio, secondo quanto spiegato dal ministro dell’Energia russo Alexander Novak.
I due ministri si incontreranno di nuovo in Algeria alla Ief conference e al meeting dell’Opec di Vienna a novembre, secondo quanto si legge in una nota congiunta.
Alla notizia il greggio è balzato del 4% per poi riassestarsi intorno a 45,93 dollari. Il Brent in scadenza a ottobre è salito del 5,3% a 49,3 dollari al barile ed è poi sceso intorno ai 48 dollari. A raffreddare gli entusiasmi è il fatto che Russia e Arabia Saudita abbiano, sì, raggiunto un accordo per istituire una task force per rivedere i fondamentali del mercato del petrolio e raccomandare azioni e misure che possano assicurarne la stabilità ma senza interventi di congelamento immediato: lo ha escluso, in una intervista, il ministro dell’Energia saudita.
L’intesa arriva dopo che nel week end il vice principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman, incontrando il presidente russo Putin, aveva parlato di benefici per il mercato globale del greggio da possibili cooperazioni tra i due Paesi. Secondo alcune indiscrezioni Mosca potrebbe prendere parte al meeting Opec di Vienna in programma a novembre.