Continua a scendere il prezzo del petrolio dopo che l’Opec, durante il vertice in corso a Vienna, ha deciso di lasciare invariato a 30 milioni di barili il tetto della produzione. La mossa è in linea con quanto si attendevano gli esperti.
Per un attimo alcune indiscrezioni avevano ipotizzato che il tetto produttivo potesse essere addirittura alzato a 31,5 milioni di barili al giorno, una scelta che, in realtà, avrebbe fotografato la situazione attuale, visto che lo scorso mese la stessa Opec, nella quale da oggi entra a far parte anche l’Indonesia, ha prodotto circa 32 milioni di barili di petrolio al giorno.
Immediati gli effetti sul mercato: il light crude di New York cede 66 centesimi a 40,44 dollari al barile, il Brent di Londra perde 47 centesimi a 43,37 dollari al barile. A Piazza Affari accelerano al ribasso i petroliferi: a pochi minuti dalla chiusura della seduta Eni perde l’1,21% a 14,64 euro, Saipem l’1,54% a 7,77 euro per azione, Tenaris l’1,56% a 11,34 euro. Saipem risente anche del fatto che il ministro dell’Energia russo, Alexander Novak, ha dichiarato ieri che “al momento i negoziati con Ankara sul Turkish Stream sono stati fermati”.