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Petrolio: Opec+ vara maxi taglio alla produzione di 2 milioni di barili al giorno. Schiaffo agli Usa. Volano i prezzi

FIRSTonline

Ciò che i mercati avevano già previsto, e in parte scontato, è puntualmente accaduto. Nonostante le pressioni degli Stati Uniti e di altri Paesi occidentali per i timori su recessione e inflazione, l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e i suoi alleati guidati dalla Russia hanno concordato un maxi taglio alla produzione di due milioni di barili di petrolio al giorno. Lo riferiscono Bloomberg e Wall Street Journal citando come fonti delegati dell’ Opec+ presenti alla riunione di Vienna, dopo che già nel corso delle ultime ore si era parlato di un taglio cospicuo dell’output per sostenere i prezzi del greggio.

Petrolio: i rischi del maxi taglio 

L’accordo sul maxi taglio è stato raggiunto al vertice di Vienna che si è svolto in presenza per la prima volta da marzo 2020 e a cui per la Russia ha partecipato Aleksandr Novak, vice premier della Federazione Russa con delega al settore energetico.

Si tratta del maggiore taglio alla produzione Opec+ stabilito dal 2020, vale a dire dal momento più duro dell’emergenza Covid. La decisione rischia di comprimere drasticamente l’offerta globale di petrolio e di far impennare nuovamente il prezzo internazionale del petrolio. 

Uno scenario che gli Stati Uniti e molti Paesi Ue avevano cercato in tutti i modi di evitare facendo pressioni sui Paesi Opec+ affinché tornassero sui loro passi. Gli Usa, in particolare, avevano provato a convincere Arabia Saudita ed Emirati Arabi, sollecitandoli a battersi per una conferma o addirittura per un aumento della produzione di greggio. È invece accaduto l’esatto contrario, con i giornali statunitensi che parlano ora di “schiaffo alla Casa Bianca”.

Volano i prezzi del petrolio

Il mercato aveva già anticipato la mossa con un rally delle quotazioni di Brent e Wti, che oggi tirano il fiato. Alle 17 (ora italiana), i future sul greggio Brent di dicembre hanno raggiunto i 91,95 dollari al barile (+0,16%). I future sul greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) di novembre scambiano in calo dello 0,7%, a 85,9 dollari al barile. 

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