Il nuovo pesante calo del petrolio caratterizza l’avvio della giornata finanziaria. Il greggio sta scivolando stamane a nuovi minimi: Brent a 46,55 dollari il barile, in ulteriore discesa rispetto a ieri (47,40 dollari, -5,5%) già ai livelli più bassi da cinque anni e mezzo. Ad accelerare la spinta al ribasso ha contribuito il taglio delle stime sui prezzi 2015 di Goldman Sachs: da 83,75 a 50,40 dollari per il Brent e da 73,75 a 47,15 dollari per il Wti. Anche Société Générale ha ridotto le previsioni: Brent da 70 a 55 dollari e da 65 a 51 dollari, il West Texas.
Due gli effetti immediati sui mercati finanziari: la pressione sui titoli energetici; una nuova spinta verso la deflazione, con ricadute immediate sul costo del denaro. A Tokyo, stamane, il titolo di Stato di Stato a 5 anni è sceso per la prima volta al rendimento zero. La Borsa, ieri chiusa per festività, accusa un forte ribasso, nell’ordine del 2% sull’onda della ripresa dello yen sul dollaro: i dati sull’occupazione Usa hanno allontanato l’aumento dei tassi Usa. In salita invece i listini cinesi: Hong Kong +0,5%, Shanghai +0,3%. A favorire il rialzo contribuisce l’andamento migliore del previsto (+9,7%) dell’export di Pechino.
TRIMESTRALI USA, PARTENZA OK. MA WALL STREET VA GIU’
Comincia bene la stagione delle trimestrali Usa: il gigante dell’alluminio Alcoa chiude con utili migliori delle stime. Ma Wall Street attende di vedere gli effetti del dollaro forte sui bilanci delle multinazionali. Pesante caduta ieri per Tiffany (-11,6%) dopo la revisione delle previsioni. A fine seduta l’indice Dow Jones è sceso dello 0,4%, l’S&P 500 dello 0,6%, il Nasdaq – 0,84%. Il dollaro si rafforza ancora nei confronti dell’euro che scende a 1,182 da 1,184 della chiusura di ieri sera: il cross naviga vicino al minimo degli ultimi nove anni.
SALE L’EUROPA IN ATTESA DI DRAGHI. OGGI L’ASTA BTP
La frenata dei listini Usa ha parzialmente condizionato i listini europei, ormai concentrati nell’attesa delle decisioni della Bce. Domani, in contemporanea con il parere dell’Avvocatura della Corte di Giustizia Ue sulla legittimità degli Omt, Mario Draghi parlerà in Germania al convegno di Die Welt. A Milano l’indice Ftse Mib chiude in rialzo dello 0,95% a 18.349 punti dopo avere toccato massimo a quota 18.429 e un minimo a 18.031 punti nel primo pomeriggio quando era arrivato a perdere lo 0,2%. Andamento simile per le altre Borse europee: Francoforte ha guadagnato l’1,38%, Parigi l’1,18% e Madrid lo 0,81%, mentre Londra ha chiuso invariata a 6.501 punti. Sui mercati azionari europei sono saliti i titoli Tech (Stoxx del settore +1,8%) e Automotive +1,7%.
Giornata positiva per il Btp che vede il rendimento scendere a 1,80% da 1,87% di ieri. Lo spread con il Bund si riduce a quota 132, in calo di 6 punti base. Vanno all’asta stamane Btp a 3, 6 e 15 anni per un ammontare complessivo compreso tra 5,5 e 7 miliardi di euro.
ACCELERA LA FRANA SAIPEM -9,7%
Il calo del greggio ha pesato sui titoli petroliferi. Arretrano a Wall Street Exxon e Chevron, entrambi a -2,3%. In Europa, l’indice Stoxx del settore scende dell’1,3%. Ma la frenata ha risparmiato ieri Eni, rimbalzata dello 0,5& dopo i forti ribassi della scorsa settimana. In forte ribasso invece Tenaris (-2,5%).
Il titolo più colpito è stato però Saipem (-9,8%), scivolato sui nuovi minimi dall’agosto 2004 a 7,20 euro, dopo aver chiuso la settimana scorsa con una caduta del 9% ed aver toccato, nel corso della seduta, un prezzo di 7,0850 euro. A poco è servito che Goldman Sachs abbia confermato il titolo nella sua Conviction Buy List (titoli da comprare senza esitazioni) anche perché sono arrivate nuove “punizioni” da altri broker: Canaccord Genuity ha tagliato il giudizio a Sell da Hold, abbattendo il prezzo obiettivo a 7,50 euro da 13 euro precedente. Barclays ha quasi dimezzato il target price a 12 euro da 20 euro precedente, con una raccomandazione Equal Weight.
FCA E PIRELLI SPRINT. MARCHIONNE: NECESSARI NUOVI MERGER
Grande giornata per i titoli dell’auto: l’indice di settore (+1,7%) è in vetta all’Eurostoxx. Fiat Chrysler +2,5%. A Detroit Sergio Marchionne ha annunciato il rientro di tutti i 5.418 lavoratori in cassa integrazione allo stabilimento di Melfi e oltre 1.000 nuovi posti di lavoro nei prossimi tre mesi, grazie alle buone vendite dei modelli prodotti (Jeep Renegade e 500 x). Per il 2015, Marchionne vede il settore auto in crescita, ma ad una sola cifra, nelle tre aree dove il gruppo ha una presenza forte, Europa, Stati Uniti e Brasile.
Il gruppo ha confermato le previsioni del piano industriale per il 2014, in vista dei risultati che saranno diffusi a breve La Ferrari si candida a essere una “luxury good” e Marchionne spera in una quotazione nel primo semestre. Il gruppo, ha detto Marchionne, non ha in corso colloqui con un possibile partner per un’integrazione, ma il Ceo ha ribadito che il settore ha bisogno di ulteriore consolidamento. Bene anche Cnh Industrial (+3,2%).
Pirelli ha guadagnato il 2,7%. Mediobanca ha conferma la raccomandazione Outperform e il prezzo obiettivo a 14 euro. Il gruppo leader nella produzione di pneumatici ha annunciato di aver sottoscritto un contratto con un gruppo di banche per una nuova linea di credito revolving e un term loan multicurrency per un valore complessivo di un miliardo di euro di durata quinquennale. Il prestito sostituisce (in anticipo) una precedente linea in scadenza nel novembre 2015 da 1,2 miliardi.
BANCHE, RIMBALZANO I BIG. CROLLA CARIGE
Le banche hanno assorbito, in parte, le perdite del venerdì nero. Salgono Intesa +2,2%, Unicredit +1,1% e Banca Pop.Milano +1,4%. Ma ci sono anche banche in calo: Monte Paschi -2,6%, Banco Popolare -2%. Sprofonda infine Banca Carige (-11,4%) a 0,0615 euro dopo la notizia che la Consob ha deciso di portare l’istituto di credito in tribunale per imporgli l’annullamento della delibera di approvazione del bilancio 2013.
Ciò malgrado, il titolo conserva un guadagno del 13% dal primo gennaio ad oggi. In calo Azimut (-1,01%, raccolta di 5,6 miliardi nel 2014, 115 milioni a dicembre) e Banca Generali (-0,45% raccolta di 4,02 miliardi nell’intero anno e 333 milioni a dicembre).
AVANZA ATLANTIA. LA CINA SPINGE CUCINELLI
In serata Brunello Cucinelli (+2%) ha diffuso i dati 2014: ricavi in crescita del 10,3% a 355,8 milioni. In miglioramento tutti i mercati dal Nord America (+12,7%) all’Europa (+8,2%) alla Cina (+32,7%) e il resto del mondo (+15,9%). Più modesta l’Italia, crescita del 2,8%. Nel corso dell’esercizio il debito è passato dai 16,1 milioni di fine 2013 agli attuali 43 milioni.
Atlantia è salita del 2,7% sulle voci di un possibile ingresso nell’azionariato di nuovi importanti soci. Brillanti anche Autogrill (+2,3%) e World Duty Free (+1,5%). Denaro su Mediaset (+1,24%): Berenberg ha alzato il target price da 3,65 a 4,05 euro, confermando il rating buy. Bene anche Telecom Italia (+1,35%) che ha lanciato un’offerta per il riacquisto di obbligazioni proprie con scadenza 2015, 2016 e 2017.
In positivo anche Salini Impregilo (+1,64% a 2,856 euro) che ha siglato l’atto di finanziamento del terzo lotto del Valico Genova-Alessandria per 607 milioni di euro. Infine, tra i titoli del lusso Safilo ha incassato il 6,60% a 11,15 euro in scia alla notizia che Hal (azionista di Safilo) ha deciso di quotare GrandVision.