I venti di pace sulla Corea, assieme alle aperture del segretario al Tesoro Usa su un possibile accordo tra Usa e Pechino sui dazi, hanno allentato solo in parte le tensioni sui mercati, alle prese con i segnali di rallentamento dell’economia globale, senz’altro uno dei temi del prossimo direttorio della Banca Centrale Europea, l’appuntamento clou di una settimana ricca di eventi societari.
Non meno importante l’evoluzione delle quotazioni del petrolio, legate a filo doppio all’andamento del dollaro e dei tassi Usa. “Un ulteriore aumento di 5 dollari del prezzo del greggio – scrive stamane Alan Ruskin di Deutsche Bank – può spingere il bond decennale Usa sopra la soglia psicologica del 3%”, così rinfocolando le preoccupazioni dei mercati azionari: a febbraio l’impennata dei Bond ha fatto scattare la correzione delle Borse. Si spiega così la prudenza dei listini in avvio di seduta.
SALE IL DOLLARO, MA TOKYO FRENA
Stamane il rendimento dei T Bond Usa si colloca a quota 2,97%, in linea con i valori della chiusura di venerdì, i massimi dal gennaio 2014.
Ancora su livelli record anche i prezzi del petrolio: il Brent tratta poco solo i 74 dollari, nonostante il forte aumento della produzione dello shale oil Usa, oltre i 10,5 milioni di barili al giorno. Non ha avuto grande effetto il monito ai produttori di Donald Trump. Del resto, le sanzioni contro Russia, Iran e Venezuela rischiano di ridurre in maniera sensibile l’offerta. JP Morgan consiglia stamane ai clienti di “stare lunghi” sul greggio.
La Borsa del Giappone è in ribasso dello 0,1%, nonostante lo yen sia sceso sui minimi degli ultimi due mesi e mezzo nei confronti del dollaro, a 107,8.
Nel mondo delle materie prime, continua a salire il frumento, +10% da inizio anno, rimbalza il caffè (-8% da inizio anno). Restano depresso le quotazioni dello zucchero (-23% da inizio anno).
Le Borse della Cina sono poco mosse: indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen invariato. In Asia, Hong Kong -0,2%, Taiwan -0,7%, Corea del Sud -0,2% e India -0,2%.
BCE: SUI TASSI DRAGHI CHIEDE “PAZIENZA”
Non dispiace di sicuro a Mario Draghi il rafforzamento del dollaro, salito a 1,227 nei confronti dell’euro a pochi giorni dal direttorio Bce che dovrà pronunciarsi sui tempi della chiusura del programma di acquisti di titoli da parte dell’istituto di Francoforte. Draghi ha sottolineato venerdì scorso che la situazione richiede “pazienza, prudenza e perseveranza”.
Al contrario, Jens Weidmann ha ribadito venerdì che ci sono le premesse per avviarsi alla chiusura del Qe. Draghi parteciperà anche al summit dell’Eurogruppo di venerdì a Sofia (Bulgaria), che vedrà riuniti i ministri dell’Economia e delle Finanze della zona euro impegnati nel difficile esercizio di redistribuire le risorse della Ue dopo la Brexit.
Oggi usciranno gli indici Pmi di Markit sull’eurozona.
STACCANO LA CEDOLA UNICREDIT E LUXOTTICA
Ma, al di là della riunione di Francoforte, il calendario prevede anche una nutrita serie di eventi societari a partire da Piazza Affari.
I dividendi, innanzitutto. L’incidenza sull’indice Ftse Mib in apertura sarà pari allo 0,36%. Saranno sette big del Ftse Mib e altrettante quotate sugli altri listini di Piazza Affari a inaugurare lunedì la stagione dei dividendi che, nel suo primo giorno, farà arrivare agli investitori oltre due miliardi di euro di cedole.
L’assegno più importante sarà quello staccato da Unicredit, circa 715 milioni di euro, che pagherà 32 centesimi per azione (1,78% circa il rendimento lordo ai prezzi attuali) seguito da quello da quasi 500 milioni di euro distribuito da Luxottica (1,01 euro e yield lordo dell’1,9%).
IN LISTA ANCHE FERRARI E CNH. FINECO (2,9%) RENDE DI PIÙ
Sotto il profilo del rendimento, in testa c’è Finecobank (2,9% circa). Gli altri stacchi nel paniere principale riguardano Ferrari, Recordati, Cnh Industrial e Prysmian. Nel resto del listino attenzione soprattutto a Banca Mediolanum, che staccherà il saldo da 20 centesimi di un dividendo complessivo di 40 centesimi (per un rendimento totale del 5,6%) ma anche alla cedola da 1 euro di De Longhi, Banca Ifis e Autostrade Meridionali.
In programma anche i cda sui conti trimestrali di Banca Generali, Sogefi e Saipem (annuncio al mercato prima dell’avvio della seduta di domani). Si riuniscono anche i consigli di Bioera, Boero Bartolomeo e Ki Group per approvare i conti a fine 2017.
ASSEMBLEE, OGGI CAMPARI IN SETTIMANA ENI E FCA
Il calendario prevede anche l’assemblea di bilancio di Campari, Unipol Sai, Caltagirone Editore, Diasorin, Ei Towers, Erg, Fiera Milano, Interpump, Pierrel, Poligrafici Editoriale, RaiWay, Snaitech.
Nell’Aim si riuniscono tra gli altri i soci di Digital Magics e di Equita. Tra le trimestrali della settimana spiccano Mediaset (martedì), Stm (mercoledì) Fiat Chysler e Tenaris (giovedì) Eni e Cnh Industrial (venerdì).
AL VIA LE ASTE DEL TESORO. IL 14 MAGGIO IL BTP ITALIA
Settimana di aste per il Tesoro. Si comincia martedì con i Cts, mercoledì tocca ai Bot. Il clou al solito sarà l’offerta dei titoli a medio lungo, che coinciderà con il direttorio della Bce.
È stata annunciata per il prossimo 14 maggio la nuova emissione del Btp Italia. Sii tornerà alla durata di 8 anni, per garantire un interesse positivo ai sottoscrittori. Il nuovo responsabile del debito pubblico, Davide Iacovoni ha detto che è “nel novero delle ipotesi” il lancio di un Btp indicizzato all’inflazione di durata ventennale ma anche l’emissione di un bond in dollari.
TELECOM ITALIA, DOMANI LA RESA DEI CONTI
L’appuntamento societario più atteso cade domani quando si terrà l’assemblea di Telecom Italia, ultimo (forse) atto dello scontro tra Vivendi e gli azionisti raggruppati nel fronte del fondo Elliott. In gioco è la nomina del nuovo consiglio di amministrazione. Dal punto di vista borsistico il titolo si presenta ad un passo dalla barriera psicologica di 0,90 euro mai più riconquistato dal 17 maggio 2017.
OGGI I CONTI DI UBS, TRIMESTRALI PER 180 TITOLI DI S&P
Non meno importanti gli appuntamenti societari nel resto d’Europa. Si comincia oggi con l’assemblea Ubs, domani tocca a Banco de Santander e Volvo, mercoledì al Credit Suisse. Giovedì l’attesa staffetta ai vertici dei colossi tedeschi, Volkswagen e Deutsche Bank . Si chiude venerdì con Sanofi e Royal Bank of Scotland.
Più di 180 società che fanno parte del paniere dello Standard & Poor’s 500 annunceranno nei prossimi giorni i conti del primo trimestre. Tra questi i grandi della tecnologia (Amazon, Facebook, Google e Microsoft), ma anche la maggior parte delle società più esposte alla guerra commerciale con la Cina: Halliburton (oggi), 3M e Texas Instruments (domani), Boeing (mercoledì), Intel (giovedì). La settimana si chiuderà con i conti di Chevron e di Exxon.