Condividi

Petrolio, banche e Asia affondano Piazza Affari

A metà giornata Piazza Affari perde oltre il 2% – Male anche gli altri listini europei, che patiscono la pessima chiusura delle Borse asiatiche e il continuo ribasso del petrolio – I peggiori del Ftse Mib sono Banco Popolare e i petroliferi, ma soffrono tutti i comparti – Spread in risalita – Istat: “Crescita economica resta debole”.

Petrolio, banche e Asia affondano Piazza Affari

Soffrono le Borse europee a metà giornata: i principali listini, compresa Piazza Affari, perdono più del 2%, ad eccezione di Londra che comunque registra un -1,4%. La netta flessione delle Borse asiatiche, a cominciare dal -2,6% di Tokyo, unita a un petrolio in ulteriore correzione è la principale causa del flop di questo martedì. 

A Milano il paniere delle blue chip riflette soprattutto la debolezza dell’industria petrolifera e delle banche ma le vendite colpiscono anche il settore auto. In fondo al Ftse Mib Banco Popolare (-6,7% sotto i 5 euro per azione), perdite oltre il 5% anche per Tenaris, Fca e Saipem. Eni oltre il -2%, così come Finmeccanica e Generali. Male anche Telecom Italia, che perde a fine mattinata l’1% a 0,8 euro. Unicredit in calo sotto i 3 euro per azione, Intesa Sanpaolo perde a mezzogiorno il 2,4% a 2,2 euro. In difficoltà anche Mediolanum (-4,5%), che ha annunciato oggi di aver realizzato una raccolta di oltre mezzo miliardo nello scorso mese di marzo: “Vogliamo una cedola 2016 in crescita rispetto a quella del 2015”, ha detto Ennio Doris. A fine mattinata si salvano solo Atlantia e Snam, con guadagni modesti.

Petrolio in flessione: Wti in discesa sotto i 37 dollari al barile, Brent a quota 37.48. I petroliferi soffrono nonostante le dichiarazioni dell’ad di Eni Claudio Descalzi, che è intervenuto sul caso Val d’Agri evidenziando il grande impegno di Eni sull’ambiente e la sicurezza delle acque: “Abbiamo fatto verifiche e analisi sulle acque, abbiamo fatto grossi investimenti per il trattamento di queste acque”. Descalzi ha anche ammesso che la chiusura prolungata dell’impianto avrà effetti negativi ma gestibili.

Dollaro risale sulla moneta unica: in avvio sono necessari 1,1355 dollari per un euro (1,1394 ieri sera). Yen in netto rafforzamento: l’euro/yen tratta a 125,34 da 126,79. Il dollaro /yen a 110,44 da 111,28. Spread Btp-Bund in risalita verso i 120 punti base: a fine mattinata è segnalato sopra i 117 punti.

Sul fronte macroeconomico, l’Istat ha parlato di una “crescita moderata in primo trimestre, ma restano incertezze. L’economia italiana – ha spiegato l’istituto in una nota – continua a presentare alcuni elementi d’incertezza dal lato delle spinte alla crescita dell’offerta di beni e servizi; dal lato della domanda si mantiene stabile la crescita dei consumi, accompagnata dalla lieve ripresa degli investimenti. In questo quadro, l’indicatore composito anticipatore dell’economia italiana rimane positivo”.

Commenta