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Pesticidi, von der Leyen fa dietrofront e ritira il regolamento: “Gli agricoltori vanno ascoltati”

Imagoeconomica

La Commissione Europea fa marcia indietro pesticidi. Lo ha annunciato la presidente Ursula von der Leyen alla Plenaria del Pe, spiegando che proporrà al collegio dei commissari “il ritiro” della proposta legislativa sui pesticidi. La decisione arriva dopo le durissime proteste degli agricoltori che stanno interessando tutta Europa, Italia compresa, e che oggi punta dritto verso Bruxelles e Strasburgo, dove circa un centinaio di trattori hanno bloccato l’ingresso dell’Eurocamera mentre in aula era in corso il dibattito sulle conclusioni dell’ultimo vertice Ue alla presenza della presidente della Commissione Ue e del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

Secondo il presidente di Coldiretti Ettore Prandini il ritiro della proposta di regolamento “salva il 30% delle produzioni alla base della dieta mediterranea, dal vino al pomodoro, messe a rischio dall’irrealistico obiettivo di dimezzare l’uso di agrofarmaci”.

Von der Leyen: “Gli agricoltori vanno ascoltati”

“I nostri agricoltori meritano di essere ascoltati. So che sono preoccupati per il futuro dell’agricoltura e per il loro futuro. Ma sanno anche che l’agricoltura deve passare a un modello di produzione più sostenibile, in modo che le loro aziende rimangano redditizie negli anni a venire”, ha detto la presidente della Commissione Ue annunciando che proporrà al collegio dei commissari “il ritiro” della proposta legislativa sui pesticidi. Il regolamento “diventata un simbolo di polarizzazione” ha spiegato, sottolineando che “una nuova proposta, più matura”, sarà fatta in futuro.

“La proposta è stata rigettata dall’Eurocamera, e non ci sono progressi neanche in Consiglio”, ha continuato von der Leyen soffermandosi a lungo, nel suo intervento, sulle proteste degli agricoltori. “Molti di loro si sentono messi all’angolo. Gli agricoltori sono i primi a risentire degli effetti del cambiamento climatico. Siccità e inondazioni hanno distrutto raccolti e minacciato il bestiame. Gli agricoltori risentono dell’impatto della guerra di Russia, l’inflazione, l’aumento del costo dell’energia e dei fertilizzanti. Ciononostante, lavorano duramente ogni giorno per produrre il cibo di qualità che mangiamo. Per questo, dobbiamo loro apprezzamento, ringraziamento e rispetto”, ha sottolineato.

“’I sussidi pubblici possono fornire incentivi”    

“Gli agricoltori hanno bisogno di un’argomentazione commerciale valida per le misure di miglioramento della natura, e forse noi non l’abbiamo fatta in modo convincente. Di un vero e proprio incentivo che vada oltre la semplice perdita di resa. I sussidi pubblici possono fornire tali incentivi“, ha aggiunto von der Leyen, che ha lanciato l’idea di “un’etichettatura premium, ad esempio in collaborazione con i rivenditori e i trasformatori”.

“Il terreno fertile è sempre stato la spina dorsale del sostentamento di un agricoltore. Ma dal 60 al 70% dei suoli in Europa è ora in cattive condizioni. Possiamo invertire queste tendenze. E molti agricoltori lo stanno facendo. Ma dobbiamo fare di più”, ha sottolineato la presidente della commissione Ue, aggiungendo: “la conservazione della natura può avere successo solo attraverso un approccio dal basso verso l’alto e basato sugli incentivi. Perché solo se i nostri agricoltori potranno vivere della terra, investiranno nel futuro”, ha concluso.

Michel: “Gli agricoltori vanno rispettati”

Gli agricoltori meritano di essere rispettati per il lavoro gigantesco che fanno a nostro servizio e per il ruolo che svolgono nella lotta al cambiamento climatico”,  ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, intervenendo anche lui alla Plenaria dell’Eurocamera e soffermandosi sulle proteste dei trattori in tutto il continente.

Va affrontata “la questione di redditi equi“, occorre mettere in campo “sforzi per ridurre la burocrazia, per avere regole di gioco eque”, ha spiegato Michel.

Ma il ritiro della legge sui pesticidi non è l’unico risultato ottenuto oggi dagli agricoltori, la Comunicazione della Commissione sugli obiettivi ambientali dell’Ue al 2040, che sarà nel pomeriggio di oggi, martedì 6 febbraio, non conterrà più l’indicazione di target specifici per l’agricoltura, che viene però considerata un settore chiave per la decarbonizzazione perché è responsabile del 10% delle emissioni. Nell’ultima bozza è sparito anche il taglio per il comparto del 30% delle emissioni al 2040 rispetto al 2015 inizialmente incluso.

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