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Pesca: via libera alla “Zona economica esclusiva” dell’Italia

Il provvedimento, varato in via definitiva dal Senato, dovrebbe mettere fine ai continui contenziosi sui diritti di pesca con Algeria e Libia

Pesca: via libera alla “Zona economica esclusiva” dell’Italia

Il Parlamento intende mettere fine ai continui contenziosi marittimi per i diritti di pesca tra l’Italia e i paesi costieri del Mediterraneo, in particolare Libia e Algeria. Il Senato ha infatti approvato in via definitiva l’istituzione di una zona economica esclusiva oltre il limite esterno del mare territoriale italiano. All’interno della nuova zona, il nostro Paese eserciterà i diritti attribuiti dalle norme internazionali. L’istituzione della zona economica esclusiva non compromette l’esercizio, in conformità a quanto previsto dal diritto internazionale, delle libertà di navigazione, di sorvolo e di posa in opera di condotte o di cavi sottomarini, nonché degli altri diritti previsti dalle norme internazionali. I limiti esterni della zona esclusiva verranno determinati sulla base di accordi con gli Stati il cui territorio è adiacente a quello italiano o lo fronteggia.

Nel Mediterraneo, dove la distanza tra le coste è sempre inferiore a 400 miglia, per difendere i territori dall’inquinamento e le risorse ittiche dal depauperamento causato dai pescherecci provenienti dall’estremo Oriente, molti Stati hanno istituito da tempo delle zone economiche esclusive o zone in cui esercitare parte dei diritti.

L’importanza della definizione delle zone marittime appare cruciale e alcuni episodi anche recenti lo testimoniano, come i numerosi e drammatici incidenti avvenuti nelle acque comprese tra Italia, Libia e Algeria.

Nel 2009 la Libia ha anche proclamato una sua zona economica esclusiva, senza tuttavia definirne i limiti esterni.

L’Algeria, invece, nel 2018 ha istituito unilateralmente una zona economica esclusiva che lambisce le acque territoriali italiane per un tratto di oltre 70 miglia nautiche, con alcuni punti a 30 chilometri circa dalle coste della Sardegna.

Il nuovo provvedimento italiano è “molto importante – ha sottolineato in Aula il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano – perché oltre a essere pienamente conforme al diritto internazionale e alla progressiva tendenza all’estensione dei diritti di sovranità e giurisdizione degli Stati costieri nelle acque al di là del proprio mare territoriale, prevede tutte le clausole che sono contenute nella Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, conclusa a Montego Bay nel dicembre del 1982”.

“La tendenza dagli anni 2000, specialmente nel Mediterraneo, è stata quella di una progressiva dichiarazione unilaterale di zone economiche esclusive – ha ricordato il rappresentante del governo – specialmente a partire dal 2010 sempre più Paesi hanno definito unilateralmente le zone economiche esclusive, con problemi come quelli relativi, ad esempio, alle dichiarazioni unilaterali da parte dell’Algeria o della Libia, che influenzano direttamente l’economia italiana, con effetti legati anche alla sicurezza nel Mediterraneo”.

L’Italia ad oggi non aveva mai avuto la possibilità di dichiarare una zona economica esclusiva. Ci si era limitati, negli anni, a dichiarare zone di protezione ecologica nel Mar Tirreno, nel Mar Ligure e nel Mar di Sardegna.

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