In relazione alle perquisizioni in atto nel Gruppo Ubi Banca, è arrivata la replica dell’istituto lombardo: “Si precisa che le stesse avvengono a seguito di esposti datati 2012 (Jannone, Lannutti, riferiti principalmente alle note vicende relative a Ubi Leasing e Ubi Factor) e di esposto datato luglio 2013 (Consiglieri di Sorveglianza Agliardi, Cividini, Gallarati, Resti, Zucchi in merito alla presunta esistenza di patti parasociali non comunicati alle competenti autorità)”.
“Il Gruppo – recita ancora la nota – si sta prodigando per fornire la massima collaborazione alla Guardia di Finanza. In relazione peraltro ai fatti oggetto degli esposti, il Gruppo ha già fornito a suo tempo varie risposte e chiarimenti ai competenti organi di vigilanza e non vi sono ad oggi novità o aggiornamenti ulteriori da fornire”.
Anche dopo le parole di chiarimento, il titolo Ubi Banca resta in rosso a Piazza Affari, dove alle 14 perde l’1,6% a 6,28 euro.