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Pernigotti, Witor’s (21 Invest) apre la trattativa per rilanciare produzione e diffusione all’estero

K Wol da Pixabay

Pernigotti, uno dei marchi simbolo del cioccolato italiano potrebbe ripartire grazie all’intervento della Witor’s, la cui maggioranza dalla scorsa estate è in mano a 21 Invest di Alessandro Benetton.
“La strada è in salita e ci sono ancora molti nodi da sciogliere, ma potremmo essere arrivati a una svolta” ha detto a Firstonline una fonte vicina all’operazione.
Witor’s possiede due stabilimenti (a Corte de’ Frati  in provincia di Cremona e a Gorizia) molto avanzati tecnologicamente, 220 addetti, circa 80 milioni di ricavi e una presenza in oltre 70 paesi. “L’azienda ha ampi margini di capacità produttiva” dicono altre fonti. “Il connubio con Pernigotti sarebbe una perfetta joint”.
Titolari della Pernigotti dal 2013 sono i turchi della Toksoz a cui Witor’s ha inoltrato una lettera d’intenti aprendo di fatto la trattativa. Inoltre il prossimo 30 marzo il Mise aprirà un tavolo dedicato, tra proprietà e sindacati.

Molti i nodi da scioglere, tra cui il destino di Novi Ligure

Witor’s, che produce cioccolato ad ampio spettro, dalle uova ai boeri, “avrebbe le capacità per prendersi il business e di rilanciarlo anche all’estero”, ma bisogna vedere a che prezzo potrebbe giocarsi la trattativa e capire che cosa si può fare per lo storico stabilimento Pernigiotti di Novi Ligure, in provincia di Alessandria, con 70-80 dipendenti in cassa integrazione fino al fine giugno.
Negli anni, Novi Ligure ha sofferto per la mancanza di investimenti su automazione e ammodernamento diventando di fatto obsoleto, tanto che nel 2018 la proprietà aveva deciso di di chiudere lo stabilimento italiano. Intervenuti sindacati e governo si era giunti alla cessione del ramo-gelati a Optima e all’impegno della proprietà a investire fino a 3 milioni di euro per ammodernare le linee produttive nella fabbrica di cioccolato di Novi Ligure. Tuttavia ora la fabbrica di cioccolato è quasi ferma e non si è fatta produziione né per lo scorso Natale, né per questa prossima Pasqua, con il timore di sindacati e i lavoratori che la produzione venga spostata in Turchia.

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Categories: Economia e Imprese