In Borsa le Generali soffrono, anche se molto meno delle banche, ma meriterebbero molto di più. E’ l’opinione del Ceo Giovanni Perissinotto in un’ampia intervista concessa a Mf: “In realtà paghiamo le tensioni sui titoli di Stato italiani”.
Ma, al di là delle oscillazioni di Borsa, Perissinotto è molto soddisfatto della perfomance del gruppo: per tre ragioni. In primo luogo perchè le svalutazioni sono ormai completate e il mercato può ora valutare meglio la bontà del risultato industriale. In secondo luogo perché Generali ha notevolmente rafforzato dall’inizio dell’anno il proprio patrimonio che in due mesi è cresciuto di 2,4 miliardi di euro.
Spiega Perissinotto: “Il nostro coefficiente Solvency 1 era a fine 2011 al 117% e a fine febbraio di quest’anno era già balzato al 132%: le minusvalenze nette che a fine dicembre ammontavano a 2,2 miliardi, a fine febbraio non solo erano completamente azzerate ma addirittura mostravano un saldo netto positivo di 223 milioni. In altre parole, in soli due mesi il patrimonio netto è aumentato di oltre 2,4 miliardi”.
Il terzo motivo di soddisfazione nasce dal fatto che, in linea con quanto promesso a fine 2010, Generali, malgrado i tempi difficili, è riuscita a ridurre le proprie partecipazioni bancarie: in Commerzbank è passata da 4,22 all’1,33%, nel Santander dallo 0,7% allo 0,58% e in Intesa Sanpaolo dal 4,92% al 3,27%.