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Per le Borse si avvicina l’ora X di Draghi, scintille di Apple e Google. Stamani Milano è volatile

BANCHE SPRINT A MILANO, CIR PRENDE IL VOLO. APPLE E GOOGLE PROMETTONO NUOVI RECORD

Le Borse s’avvicinano, in moderato rialzo, verso l’ora X, ovvero il direttorio della Bce fissato per giovedì. Continua nel frattempo in Asia la marcia del Nikkei +0,8% favorita dal recupero del dollaro. Bene anche i listini cinesi sull’onda dei dati confortanti dell’indice Pmi servizi, i migliori degli ultimi sei mesi.

Poco mossa Wall Street: S&P 500 +0,7%, Dow Jones +0,16. Nasdaq -0,13%. Rimbalzano intanto dai minimi i rendimenti dei T-bond decennali, al 2,54% (contro 2,40%).

Al centro della seduta i due Big della tecnologia:

In lieve calo Apple -0,69%, dopo i progressi della scorsa settimana. Ma ieri il colosso dell’hi-tech ha presentato IOS 8, probabilmente il maggior sviluppo dalla nascita dell’App store. Grazie al sistema operativo Yosemite, gli utenti di iPhone potranno  effettuare telefonate e inviare sms direttamente sui Mac. Un’altra novità è rappresentata da Hand-Off, che consentirà di continuare a lavorare senza interruzione passando da un dispositivo all’altro, da un Mac ad un iPhone o a un iPad.

Google ha registrato un calo dell’1,06%: le autorità cinesi hanno bloccato il motore di ricerca in diverse città, compresa Pechino, in vista del 25esimo anniversario di piazza Tiananmen a Pechino. Google ha intanto annunciato il lancio di 108 satelliti in grado di assicurare la connessione Internet in tutto il globo. Costo dell’operazione: un miliardo di dollari.

Piazza Affari. non investita per ora da ambizioni planetarie, ha chiuso ieri in rialzo dello 0,7%, la miglior performance della giornata. In terreno positivo Londra +0,2%, Parigi arretra dello 0,1%, Francoforte invariata. La Borsa di Madrid ha segnato un lieve rialzo dello 0,2% nel giorno dell’annuncio che il re Juan Carlos lascia il trono abdicando a favore del figlio Felipe. Lo spread tra Btp e Bund tedesco è rimasto pressoché stabile a 165 punti base con un rendimento del 2,97%.

MONITI, ERRORI E DELUSIONI IN VISTA DELLA BCE 

L’Italia ha evitato ieri per un soffio la bocciatura formale della decisione di rinviare al 2016 il pareggio di bilancio strutturale e scampa anche la temuta procedura per squilibri economici eccessivi. Ma la Commissione europea chiede comunque una nuova manovra (importo 9 miliardi) quest’anno per garantire il rispetto della regola della riduzione del debito e di un calo adeguato del deficit strutturale.

A proposito di numeri, un errore clamoroso, anzi due, hanno falsato ieri la riunione di Wall Street. L’indice Ism, che misura l’andamento del settore manifatturiero, ovvero il dato più importante della giornata, è stato indicato alle 10 (le 16 italiane) in flessione a 53,2 punti contro i 54,9 di aprile. Ma, dopo i dubbi manifestati da diversi economisti, il numero è stato poi corretto al rialzo a quota 56, mezzo punto al di sopra delle attese. Che cosa era successo? a quanto comunica Ism, per un problema di software, è stata applicata la destagionalizzazione di aprile ai dati di maggio. Ma non è finita qui, passa un’ora e l’indice è stato  ritoccato stavolta al ribasso a 55,4 punti. In linea con le previsioni.

Nessun errore ma qualche delusione per gli indici Pmi europei. L’indice Pmi manifatturiero della Zona euro è sceso leggermente a 52,2 da 52,5 del mese precedente. In Italia si registrato un rallentamento a quota 53,2 da 54 di aprile, anche la Francia ha deluso restando al di sotto di quota 50, che fa da spartiacque fra prospettive di crescita dell’attività e segnali di contrazione. I segnali più positivi arrivano dalla Spagna.

JP MORGAN BENEDICE LA BORSA ITALIANA

JP Morgan ha confermato sulla Borsa italiana il giudizio di “top country pick”, vale a dire la migliore Borsa da scegliere. In particolare, JP Morgan si aspetta performance molto forti dalle banche, destinate (secondo gli analisti americani) a chiudere con le performance migliori. E  le banche hanno reagito con robusti rialzi.

Banca Popolare di Milano è salita dell’1,4% dopo la conclusione dell’aumento di capitale da 500 milioni di euro: i diritti sono tati collocati sul mercato senza ricorso al consorzio di garanzia. Forti rialzi per Ubi +3,7%, Mediolanum +1,7%. Eplodono i titoli del CreditoValtellinese +6,6% e della Popolare di Sondrio +5,3% sulle indiscrezioni circa una possibile fusione fra le due banche valtellinesi.

Più contenuto il rialzo di Mps +0,68%. Si terrà giovedì il cda che dovrà decidere il prezzo dell’aumento di capitale da 5 miliardi di euro, l’ultimo passo prima di lanciare la ricapitalizzazione lunedì 9 giugno. Sul mercato l’ipotesi più gettonata è di un prezzo con uno sconto del 30% sul Terp (il prezzo teorico dell’azione dopo lo stacco del diritto di opzione). Fra le assicurazioni, buon rialzo di UnipolSai +1,8%.

SCOSSA ELETTRICA PER CIR, TERNA GUARDA ALLA GRECIA

Giornata di grandi movimenti sul fronte elettrico. E’ ormai imminente la conclusione dell’accordo sulla cessione di Sorgenia i creditori bancari. Prende il volo Cir +8%. “La trattativa va avanti, si lavora, ma non sono in grado di fare previsioni”, si è limitato a dire il presidente di Cir, Rodolfo De Benedetti, sulla possibilità che il negoziato si chiuda prima di giovedì, giorno in cui è in calendario il cda di Cir per l’approvazione dei conti 2013.

Enel segna un lieve progresso dello 0,4%: Barclays ha alzato il target price del 15% portandolo a 4,6 euro. A2A +2%. Banca Akros ha alzato il rating sull’azione da hold ad  accumulate (target price invariato a 1 euro). Terna +2%: secondo indiscrezioni del Corriere della Sera, Terna avrebbe messo nel mirino la società che possiede la rete per il trasporto dell’energia elettrica in Grecia, Ipto (Independent Power Transmission Operator), che il governo di Atene intende privatizzare. Per acquistare il 66% Terna potrebbe offrire circa 1 miliardo di euro. Tra le mid/small caps, continua intanto l’avanzata di FalckRenewables +3,6%, sostenuta dai nuovi brevetti.

IL SELL DI CITIGROUP PESA SU STM

Pesa nel comparto industriale la discesa di StM -2,5%: il titolo subisce il declassamento di Citigroup a Sell da Neutral. Al contrario, brilla Pirelli +2,1%, promossa da Goldman Sachs a Neutral da Sell. Finmeccanica  sale dell’1,2%, Fiat +0,2% si è riportata nel finale in terreno positivo. Nel resto del listino da segnalare il rialzo de L’Espresso +2,2%. Altri titoli in evidenza: Esprinet +3% Tbs Group +7,6% vola sui massimi dal luglio 2011.

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