Il governatore uscente della Banca d’Italia, Mario Draghi, mette in guardia dai rischi di una ristrutturazione del debito di un Paese europeo senza fare nomi, ma è chiaro il riferimento alla crisi finanziaria greca. Il 24 giugno, con ogni probabilità, Draghi sarà nominato governatore della Banca centrale europea, mentre già il 14 sarà intervistato dalla Commissione Affari economici e monetari.
Rispondendo per iscritto alle domande formulate dal Parlamento europeo, Draghi si dice contrario a cambi di rotta rispetto al modo in cui Francoforte ha condotto la politica monetaria negli ultimi 12 anni. La Bce deve monitorare “molto da vicino” ogni possibile fiammata inflazionistica, sostiene il governatore italiano. Si mostra inoltre “scettico” sulla possibilità di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie a livello europeo. La Cina, conclude Draghi, dovrebbe essere incoraggiata a rivalutare gradualmente la propria moneta, il renminbi.