La soluzione del rebus pensioni potrebbe richiedere più tempo del previsto. Nonostante la fuga in avanti del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti – che in un’intervista al Corriere della sera di domenica si è dichiarato “favorevole a un intervento sulle pensioni alte a sostegno di quei lavoratori che altrimenti rischiano di essere esodati” – la trattativa all’interno del Governo non è ancora partita. Come confermato ieri dal viceministro all’Economia, Enrico Morando, che ha addirittura escluso un intervento in materia previdenziale e ha invitato a “concentrarsi sulle vere riforme che servono al paese: lavoro, giustizia, pubblica amministrazione, fisco”.
A ogni modo, al momento le ipotesi sul tavolo sembrano almeno tre: contributo di solidarietà sugli assegni oltre una certa soglia; ricalcolo con contributivo pieno dei trattamenti misti già in pagamento; prestito pensionistico sulla falsariga della “proposta Giovannini”. E l’una non per forza esclude l’altra.