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Pensioni, stangata di M5S e Lega su professionisti e dirigenti

Il taglio drastico del 10 o 20% delle pensioni superiori ai 4 mila euro mensili ideato dal Movimento Cinque Stelle e dalla Lega intacca i diritti acquisiti della classe media ed essendo concentrato su una platea ristretta rischia di non raccogliere le risorse necessarie ad alzare le pensioni minime e sociali scatenando proteste e ricorsi infiniti che finiranno davanti alla Corte Costituzionale

Pensioni, stangata di M5S e Lega su professionisti e dirigenti

Altro che abolire la riforma Fornero o ricalcolare le pensioni con il metodo contributivo. La ricetta confezionata dalla proposta di legge presentata alla Camera dai capigruppo del Movimento Cinque Stelle, Francesco D’Uva, e della Lega, Riccardo Molinari, riserverà ai pensionati della classe media una mazzata molto ma molto più severa di quanto prevedesse la riforma Fornero.

Lega e Cinque Stelle sono decisi a tagliare per sempre dal 10 al 20% le pensioni superiori ai 4 mila euro netti mensili (80 mila euro lordi annui) con un intervento modulato in proporzione all’anticipo del pensionamento rispetto a un’età definita a posteriori e che, colpendo retroattivamente i diritti acquisiti, è destinato a creare sperequazioni e malumori crescenti e a sollevare una pioggia di proteste e di ricorsi che, come sostiene il giudice Gian Carlo Caselli, finiranno con tutta probabilità davanti alla Corte Costituzionale.

L’obiettivo della manovra è quello di trovare le risorse per alzare le pensioni minime e quelle sociali ma, come già è successo per il Decreto Di Maio sul lavoro, il modo maldestro e demagogico in cui l’intervento sulle pensioni della classe media è stato pensato rischia di trasformarsi in un boomerang. Per due ragioni. In primo luogo perché, concentrandosi su una platea di pensionati relativamente piccola (158 mila pensionati in tutto), rischia di essere molto pesante e di venire sconfessato dalla Consulta in quanto discriminatorio e retroattivo e in secondo luogo perché le risorse che il taglio assicurerà difficilmente arriveranno ai 500 milioni all’anno che sono il minimo necessario per alzare le pensioni minime e sociali.

La populistica logica da Robin Hood con cui Lega e Cinque Stelle si preparano a tagliare le pensioni della classe media, non solo per il futuro ma dal primo gennaio 2019 in poi, appare inoltre del tutto slegata da un progetto di riordino complessivo delle pensioni ma soprattutto rischia di creare un precedente che, intaccando senza troppi riguardi i diritti acquisiti, non può che mettere in allarme tutti i pensionati e non solamente quelli delle categorie che sono nel mirino. Quel che è certo è che, oltre alle pensioni medio-alte dei dirigenti pubblici, l’intervento della Lega e dei Cinque Stelle andrà a colpire anche le casse previdenziali private dei medici, degli ingegneri, degli architetti, dei commercialisti e di altre categorie professionali, come i giornalisti, i periti industriali, gli psicologi e via dicendo.

I più penalizzati saranno quelli che si sono ritirati dal lavoro prima dei 60 anni ma, secondo una prima ricognizione, a farne le spese saranno soprattutto le donne, i poliziotti e i militari se Lega e M5S, travolti dalla proteste e dalle contestazioni del ceto medio, non si fermeranno in tempo e non comprenderanno di aver imboccato una strada ad altissimo rischio che può avere ripercussioni sociali ed elettorali che forse leghisti e grillini non hanno ancora ben considerato. Prima o poi qualcuno chiederà anche a Lega e Cinque Stelle come mai, anziché colpire i diritti acquisti dei pensionati, non pensino di tagliare i ricchi stipendi d’oro dei loro parlamentari.

4 thoughts on “Pensioni, stangata di M5S e Lega su professionisti e dirigenti

  1. Il giornalista ha ragione questo disegno di legge Lega – 5 Stelle non riequilibra pensioni e contributi pagati ma fà solo bassa macelleria tagliando di netto le pensioni di chi ha smesso prima dei 67 anni senza guardare il monte dei contributi pagati- Chi starnazza tanto contro le pensioni elevate pensi anche che questa legge, se passerà, darà un’arma in mano ai governi, che potranno a loro piacimento pescare risorse dalle nostre pensioni, Oggi cominciano dai 3700 euro netti (falsi quando dicono 4000) in su e domani se servirà magari interesseranno quelle più basse. Ultimi punti sono d’accordo sulla solidarietà per aiutare i più deboli ma come dice la costituzione ognuno deve contribuire in base alle proprie possibilità, quindi non solo i pensionati ma ..tutti, questo disegno di legge non prende in considerazione il reddito pensionistico familiare ma quello del singolo senza vedere i carichi familiari (altra ingiustizia)

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  2. Logicamente il giornalaio che scrive falsità non si firma mai!!!
    LA VERITA’ E’ QUESTA , è il fatto che esistano pensioni da capogiro, non giustificate dai contributi versati, quando milioni di italiani, che hanno lavorato duramente una vita intera sono costretti a sopravvivere con cifre indignitose, LA NUOVA LEGGE FARA’ PAGARE PER QUANTO HAI VERSATO!!!
    GIORNALAIO LECCHINO ALMENO FIRMATI!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  3. Chi é l’autore di queste sciocchezze? Sinceramente non ho mai letto così tante baggianate tutte insieme, complimenti pre la fantasia ma pessimo giornalista

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  4. Ottimo articolo che non dice nulla, o meglio dice che forse, mah, se, chissà… eccetera. L’ho visto tramite la pagina iniziale di MSN che si apre all’accensione del mio pc. Confermo, ottimo articoletto ma solo per ottenere qualche click. Cambierò la mia pagina iniziale da MSN a Google…

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