“La sentenza della Consulta non dice che bisogna pagare domani tutto”. A dirlo è il premier Matteo Renzi, commentando la sentenza con cui la Corte Costituzionale ha bocciato lo stop all’indicizzazione delle pensioni contenuta nella legge Fornero. La speranza del premier è che “la sentenza offra dei margini, studieremo le carte nel dettaglio, lo sappiamo dal 30 aprile, prendiamoci il tempo necessario per evitare di fare degli errori come chi ci ha preceduto”.
Sicuramente la decisione della Consulta peserà sul cosiddetto tesoretto, tanto che Renzi ammette di essersi “dovuto rimangiare” alcune misure e che la sentenza apra ad alcuni “problemi di conti pubblici”, problemi che, però, a detta del Premier, sono “ampiamente alla portata e alla nostra capacità di risolverli”.
Un’eventuale soluzione, in ogni caso, dovrà essere “credibile a livello europeo: non cambieranno i saldi, in ogni caso manterremo le regole europee”. Renzi, che ha annunciato che interverrà sulla questione il prima possibile, non ha poi risparmiato alcune frecciate a chi “come Brunetta o la Meloni, ha votato la riforma della Fornero eora dice `però, dovevate fare così…´”.
“La norma del governo tecnico di Monti – ha proseguito il premier -, bocciata dalla Consulta, è stata votata dal Parlamento italiano e anche quelli che oggi la contestano e danno la colpa alla Fornero erano lì a premere il tasto `sì´”.