Secondo un’indagine di Natixis Global Asset Management effettuata a livello internazionale e che ha coinvolto oltre 500 investitori istituzionali, prevalentemente del mondo previdenziale pubblico e privato, l’85% degli investitori istituzionali italiani ritiene che la popolazione non abbia abbastanza risorse finanziarie per garantirsi un buon tenore di vita in età pensionabile.
Causa la crisi finanziaria degli ultimi anni e l’utilizzo delle tradizionali metodologie di investimento, i portafogli degli italiani non sembrano costruiti per far fronte a necessità future. La maggioranza degli investitori (70%) ha infatti sottolineato la necessità di modificare gli investimenti verso approcci non tradizionali come strategie di gestione della volatilità, smart beta ed investimenti in infrastrutture che permettano la crescita del capitale nel lungo periodo ed una più efficiente gestione del rischio di portafoglio. Con particolare riferimento agli investitori italiani, il 48% prevede di aumentare l’esposizione all’azionario, il 43% quella ai mercati emergenti e il 40% quella sul real estate. L’81% dei partecipanti allo studio ritiene che le strategie alternative daranno risultati migliori che nel 2012.
In particolare, dallo studio emerge come il 60% degli investitori istituzionali italiani abbia già introdotto gestione di attività e di passività all’interno dei propri portafogli, un dato ben al di sopra del 46% registrato a livello internazionale. “Se guardiamo alla situazione esistente solo pochi anni fa, la percentuale di investitori istituzionali che utilizzavano all’interno del portafoglio strategie di gestione degli attivi e passivi era vicina allo zero”- commenta Antonio Bottillo, Amministratore Delegato per l’Italia di Natixis Global Asset Management -. “È significativo che oggi si sia arrivati al 60%, segno che c’è sempre più bisogno di tecniche che permettano di aiutare i propri clienti a raggiungere obiettivi di lungo periodo”.
“I dati dimostrano ancora una volta come gli investitori istituzionali italiani siano alla ricerca di strumenti più adeguati che riescano a combinare crescita del capitale nel lungo periodo e difesa dagli shock di mercato”, aggiunge Antonio Bottillo. “Proprio per far fronte a queste esigenze, crediamo che un approccio orientato al rischio, prima ancora che al rendimento, sia in grado di navigare attraverso diverse fasi di mercato in modo da assicurarsi le risorse finanziarie adeguate per il proprio futuro”.
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