Più di 4 milioni di pensionati riceveranno oggi il rimborso delle mancata indicizzazione del loro trattamento previdenziale nel biennio 2012-13 dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale. Il rimborso sarà parziale e non per tutti e riguarderà in particolare i pensionati che hanno un assegno previdenziale compreso tra 1.500 euro e 3.000 euro mensili. Chi ha l’assegno più basso riceverà un rimborso più alto e viceversa.
L’importo del rimborso – che sarà automatico e non necessita di alcuna richiesta, salvo che per gli eredi di pensionati defunti – andrà da 295 euro netti (per chi ha pensioni comprese tra 5 e 6 volte il minino Inps e cioè pari a 2.700 euro) a 750 euro netti (per chi ha un assegno che si avvicina a 1.500 euro mensile). A nessuno sarà rimborsato più del 40%.
Con questi rimborsi il governo Renzi ha inteso onorare subito la decisione della Corte Costituzionale ma modulandola in maniera da non sfasciare il bilancio dello Stato e da non favorire le cosiddette pensioni d’oro, su cui la controversa sentenza della Consulta nulla diceva.
I rimborsi per arretrati fino al 2014 saranno soggetti a tassazione separata mentre quelli del 2015 rientreranno nella tassazione ordinaria.