Le pensioni di marzo 2024 vedranno dei cambiamenti a causa del nuovo sistema di tassazione a scaglioni Irpef, che entra in vigore prima del previsto, già da marzo anziché da aprile. Questo influenzerà gli importi dei pagamenti per il terzo mese dell’anno, come anticipato dalla nota dell’Inps. Inoltre, il mese di marzo porta con sé anche il conguaglio relativo al ricalcolo dell’Irpef sui ratei di pensione di gennaio e febbraio 2024, aggiungendo un ulteriore elemento di variazione agli importi erogati. Ma vediamo nel dettaglio le novità per le pensioni di marzo e in che modo queste influenzeranno l’importo complessivo dell’assegno.
Quando viene pagata la pensione di marzo?
Le pensioni di marzo saranno accreditate il venerdì 1° marzo 2024 per chi riceve tramite bonifico bancario o altri mezzi di accredito. I possessori di Carta di Debito associate a conti/libretti o di Postepay Evolution, dunque, potranno prelevare in contanti dagli Atm Postamat, senza recarsi allo sportello. Chi invece preferisce ritirare i soldi in contanti negli sportelli postali, può evitare di rispettare la calendarizzazione alfabetica dei mesi scorsi, ma è consigliabile non andare in posta il primo giorno.
Nuove aliquote Irpef: come cambiano le pensioni a marzo?
Le pensioni di marzo vedranno l’applicazione delle nuove aliquote Irpef introdotte dal decreto legislativo 216/2023. Queste sono:
- 23% per redditi fino a 28mila euro
- 35% per redditi tra 28mila e 50mila euro
- 43% per redditi oltre i 50mila euro
Con l’avvio delle nuove aliquote Irpef già da marzo, verranno conguagliati anche gli importi relativi ai pagamenti di gennaio e febbraio 2024, per recuperare le differenze. Ecco, dunque, che sul rateo pensione del prossimo mese verranno conguagliati anche gli importi riferiti a questi due ratei.
Trattenute sulle pensioni marzo 2024
Le trattenute sui pagamenti di marzo riguarderanno:
- conguaglio di fine anno 2023;
- addizionali regionali e comunali;
- tassazione 2024.
L’Inps ha effettuato un ricalcolo delle ritenute erariali per l’anno 2023, basato sulle sole prestazioni pensionistiche erogate. Se le trattenute effettuate nel 2023 sono state inferiori a quanto dovuto, il recupero avviene sui pagamenti di gennaio e febbraio 2024. Nel caso in cui i ratei di questi mesi non siano sufficienti per coprire interamente il debito, le trattenute proseguiranno sui successivi ratei mensili, fino a quando il debito sarà estinto.
Le addizionali Irpef comunali potrebbero variare in alcuni comuni, con alcune città come Palermo e Napoli che hanno aumentato le aliquote. A Napoli l’aliquota Irpef comunale passa dallo 0,9% all’1%, con un taglio alle pensioni tra i 15 e i 50 euro, a seconda degli importi. Mentre a Roma, l’aliquota applicata sulla pensione è dello 0,9%, tranne per gli assegni inferiori a 12mila euro che sono esenti. Pertanto, dal cedolino di marzo verrà trattenuto lo 0,27%. Ad esempio, su una pensione lorda di 2.000 euro, ciò corrisponde a circa 5,40 euro di trattenuta. Le addizionali regionali e comunali verranno recuperate in 11 rate da gennaio a novembre dell’anno successivo.