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Pensioni, Iva, Ici-Imu: il menu di Monti per uscire dalla crisi

Il primo pacchetto di misure dovrebbe arrivare in parlamento a metà dicembre, fra il 9 e la pausa natalizia – Il premier sta lavorando per un’approvazione lampo – Tra i nuovi provvedimenti spunta anche la creazione di un’Authority per la verifica dei conti pubblici – Possibili riduzioni per Irpef e Irap – Paura per la rivalutazione delle rendite catastali.

Pensioni, Iva, Ici-Imu: il menu di Monti per uscire dalla crisi

Il gioco sta nel conciliare i tempi dell’economia con quelli della politica. Per questa ragione il primo pacchetto di misure anticrisi (da almeno 15 miliardi nel prossimo biennio) approderà in Parlamento un paio di settimane più tardi del previsto. Se prima la deadline era all’inizio del prossimo mese, ora il premier Mario Monti parla più verosimilmente di una data compresa fra il vertice Ue del 9 dicembre e la pausa natalizia. Il Professore vuole mettere a punto un testo perfettamente bilanciato, inattaccabile dai partiti, in modo da viaggiare a tempo di record verso l’approvazione. Una meta raggiungibile anche grazie alla “corsia preferenziale” garantita dai presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani.

Dei nuovi interventi si è discusso in maniera più approfondita nel Consiglio dei ministri che si è svolto questa mattina. Rinviato ancora, invece, il nodo relativo alle nomine di viceministri e sottosegretari, che comunque dovrebbe essere risolto entro l’inizio della prossima settimana. Su questo punto ieri sera Monti ha avuto un faccia a faccia con Angelino Alfano, Pier Ferdinando Casini e Pier Luigi Bersani.

Intanto l’Europa continua a guardare con benevolenza all’operato del nuovo Esecutivo di Roma, pur non rinunciando al pressing. Stamattina è atterrato nella capitale Olli Rehn, commissario europeo agli Affari economici e finanziari: “L’Italia ha davanti a sé sfide formidabili – ha detto di fronte alle Commissioni Bilancio e Affari europei di Camera e Senato – Presenteremo una prima relazione sull’Italia all’Eurogruppo di martedì prossimo”, ha aggiunto. A breve dovrebbe inoltre essere specificata la data del nuovo incontro trilaterale fra Monti, Merkel e Sarkozy. Il nuovo appuntamento, che farà seguito al primo vertice di ieri a Strasburgo, si svolgerà a Roma.

Vediamo ora quali sono le ultime novità sulle misure contenute nel prossimo pacchetto:

PENSIONI, DILEMMA FLESSIBILITA’

L’idea originaria del ministro del Lavoro, Elsa Fornero, era di creare un meccanismo flessibile e che consentisse di andare in pensione fra i 63 e i 70 anni, ma con penalizzazioni e microincentivi per chi scegliesse di ritirarsi rispettivamente prima o dopo i 65 anni. La Ragioneria generale dello Stato ha però espresso forti dubbi su questo modello, che non consente di prevedere con certezza alcun risparmio per le casse pubbliche. Potrebbe così tornare in auge il progetto di stringere sulla “quota 100” entro il 2015. Sempre più a rischio le pensioni di anzianità.

FISCO: PIU’ IVA, MENO IRAP E IRPEF

Acquista terreno la possibilità di un ulteriore ritocco al rialzo della terza aliquota Iva, che già Tremonti aveva portato dal 20 al 21%. Il nuovo incremento di un punto consentirebbe di recuperare altri 4,2 miliardi di euro l’anno. Tuttavia non è ancora escluso un aumento di due punti, oppure un ritocco sull’aliquota intermedia, oggi al 10%. Il denaro così incassato potrebbe essere utilizzato per ridurre l’Irap e l’Irpef sui redditi più bassi.

AUTHORITY PER LA VERIFICA DEI CONTI PUBBLICI

Potrebbe nascere a breve un ufficio autonomo per la verifica della spesa pubblica. La cellula originaria dovrebbe essere l’ufficio dei Servizi bilancio di Camera e Senato, da raccordare con la Corte dei Conti, la Ragioneria generale dello Stato e la Banca d’Italia, sul modello del Congressional budget office degli Stati Uniti. E’ possibile che questa proposta approdi già martedì prossimo alla Camera.

PAREGGIO DI BILANCIO IN COSTITUZIONE

In quella stessa data, infatti, sarà presentato il nuovo Ddl costituzionale per la riforma dell’articolo 81 della Carta con l’introduzione del vincolo al pareggio di bilancio. Il testo già presentato dall’ex ministro Tremonti è considerato troppo complesso, per questa ragione – su iniziative di Pietro Giarda, ministro dei Rapporti con il Parlamento – si sta lavorando per rendere la normativa più chiara.

NUOVA TASSA SULLA CASA, ARRIVA LA “SUPER-IMU”

Dovrebbe trattarsi di una variazione sul tema dell’Ici, rivisitata sulla base dei principi del federalismo fiscale. L’aliquota dovrebbe essere inferiore a quella della tassa abolita dal governo Berlusconi (il 6,6 per mille), ma è probabile che la vera stangata arrivi dalla rivalutazione delle rendite catastali, che potrebbe passare dal 105 al 115/125%. L’imposizione dovrebbe tuttavia essere progressiva, con detrazioni a scalare per i redditi più bassi.

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