Mentre il presidente dell’Inps ingaggia una nuova polemica col Governo, colpevole di aver avallato una riforma troppo cara, l’istituto da lui diretto rende noti gli ultimi dati sui redditi dei pensionati italiani e il quadro che emerge è ancora una volta poco confortante.
Nonostante la spesa previdenziale sia aumentata dell’1,2% superando i 280 miliardi di euro per molti pensionati è ancora difficile arrivare a fine mese.
Scendendo nei dettagli, in base alle informazioni pubblicate oggi dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, 6,4 milioni di pensionati, il 39,6% in termini percentuali riceve un assegno inferiore a 1.000 euro al mese, in calo rispetto al 40,3% del 2014.
Ma i dati forniscono un altro particolare. Reiterando il divario di genere esistente nel mercato del lavoro, anche per quanto riguarda le pensioni le differenze tra uomini e donne sono abissali: il 48,3% delle pensionate italiane non arriva a mille euro al mese a fronte del 29,8% degli uomini.
L’aumento della spesa pensionistica è stato accompagnato da un ribasso dei trattamenti complessivi, scesi a 23,1 milioni con una media di 1,4 assegni a pensionato. I beneficiari totali ammontano quindi a 16,2 milioni, mentre l’importo medio per trattamenti è pari a 12.136 euro annui.
Per quanto riguarda il reddito pensionistico medio: 2,03 milioni di pensionati ricevono un assegno inferiore a 500 euro al mese, 3,36 milioni incassano tra i 500 e i 1.000 euro al mese, mentre 6,2 milioni di pensionati hanno redditi da pensione tra i 1.000 e i 2.000 euro al mese. Sono poco più di un milione i titolari di trattamenti previdenziali superiori a 3.000 euro. Tra i pensionati con i redditi più alti le donne sono appena 273.127 a fronte di 780.482 uomini.
Le differenze di genere si riscontrano anche in relazione all’importo medio dei redditi da pensione per pensionato:20.431 euro per gli uomini,14.543 per le donne. Infine, dal punto di vista geografico il reddito pensionistico medio è pari a 18.599 euro al Nord, a 18.843 euro al Centro e a 15.589 euro al Sud.