La pioggia di emendamenti ha annacquato il calderone delle liberalizzazioni. Mentre dai vari fronti politici arrivano a turno recriminazioni o rallegramenti, la pressione delle categorie professionali sul Governo non accenna a diminuire. Le lobby hanno già indotto l’Esecutivo a dei clamorosi dietrofront su varie misure del decreto-salva Italia, soprattutto sul fronte dei trasporti. Ora l’obiettivo è mantenere il pressing alto almeno fino a mercoledì prossimo, quando il testo arriverà in Senato. Per quella data è probabile che la blindatura sia ormai cosa fatta: le varie modifiche dovrebbero confluire in un unico maxi-emendamento e per non correre rischi il Governo potrebbe chiedere l’ennesimo voto di fiducia.
Sul fronte politico, l’ultima novità è la presa di posizione netta del Terzo Polo, che per una volta non appoggia senza riserve le scelte della squadra-Monti: “Il rischio è la palude – ha tuonato Francesco Rutelli, parlando a nome dell’intero schieramento -. Se la situazione dovesse degenerare, i nostri parlamentari si riuniranno per valutare quale comportamento avere in sede di voto”.
Il Pd invece, che in questi giorni è ben più tormentato dalle querelle interne sulla riforma del lavoro, sulle liberalizzazioni preferisce non alzare la voce. Secondo il segretario Pier Luigi Bersani, “su assicurazioni e banche sono stati fatti alcuni passi avanti, non solo passi indietro, ma sulle professioni, l’energia, la benzina i farmaci si può fare di più. La discussione non è ancora finita”. Forse non sarà finita, ma ormai è a buon punto. E il decreto rischia di cambiare in modo significativo.
Per queste ragioni il premier Mario Monti ha deciso di difendere il testo uscito dal Consiglio dei ministri: “Ci saranno modifiche che possiamo accogliere, e non tutte le modifiche sono un arretramento, e altre che non potremo accogliere e non accoglieremo”, ha detto il Professore.
Vediamo ora quali sono i principali interventi in discussione:
TRIBUNALE IMPRESE E SRL A UN EURO PER UNDER 35
Per il momento non si riesce a trovare la quadra su queste due misure, che rimangono sospese. La commissione Bilancio del Senato dovrà esprimere un parere sulla copertura delle norme, poi saranno valutati gli emendamenti dei relatori. Le proposte più controverse sono quelle che prevedono di aumentare i tribunali da 12 a 20 e di obbligare le nuove Srl a un passaggio gratuito dal notaio.
BANCHE: E’ IL CLIENTE A SCEGLIERE LA POLIZZA, CONTO GRATIS PER I PENSIONATI
Gli istituti che obbligano i clienti a stipulare un’assicurazione sulla vita per sottoscrivere mutui o prestiti dovranno accettare la polizza scelta dal cliente stesso sul mercato, fermo restando l’obbligo per le banche di presentare almeno due preventivi di compagnie a lei non riconducibili. Inoltre, le banche non potranno obbligare chi vuole accendere un mutuo ad aprire anche un conto corrente. I pensionati che ricevono assegni fino a 1.500 euro, infine, potranno aprire il conto gratuitamente.
NUOVE FARMACIE: IL PDL VUOLE RIDURLE
E’ questo uno degli aspetti su cui il governo è tenuto maggiormente sotto pressione. Attualmente il decreto prevede l’apertura di 5.000 nuove farmacie, per arrivare a un rapporto di un esercizio ogni 3.00 abitanti. Il Pdl appoggia però la richiesta di Federfarma, che vorrebbe abbassare il rapporto a una farmacia ogni 3.800 abitanti.
RC AUTO, STOP AI RIMBORSI PER LESIONI LIEVI
Il colpo della strega torna ad essere solo un doloroso acciacco. Agli occhi delle assicurazioni il suo valore sarà pari a zero, così come quello di tutte le cosiddette “lesioni non gravi”, vale a dire quelle non dimostrabili con un esame clinico obiettivo. Con l’addio a questi risarcimenti (diffusissimi), il Parlamento soddisfa un’annosa richiesta dell’Ania.
Sempre sul fronte assicurativo nasceranno poi due nuove banche dati per la lotta contro le frodi Rc auto: una per i testimoni e una per i danneggiati. Le nuove arrivate si aggiungeranno alla banca dati dei sinistri gestita dall’Isvap. Inoltre, vengono inasprite le pene per chi cerca di frodare le compagnie con i soliti vecchi trucchi: danneggiamento di un bene assicurato, automutilazioni… In tutti questi casi la pena minima passa da sei mesi a un anno e la massima da quattro anni a cinque anni.
TAXI, TORNA TUTTO IN MANO AI SINDACI
La nuova Autorità dei trasporti viene esautorata ancor prima di nascere. Non sarà lei a decidere il numero delle licenze e i livelli delle tariffe, ma, ancora una volta, i sindaci. tutto come prima, insomma. All’Authority spetterà un ruolo di semplice vigilanza, ma il suo parere rimarrà comunque non vincolante. Stop anche alle licenze doppione per chi già ne ha una: quelle nuove saranno assegnate tutte per concorso.