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Pensioni, esodati: il Governo pensa a un decreto

Un decreto legge per affrontare la questione degli esodati. Tutti, non solo i 65 mila “salvaduardati”. Dopo giorni di battaglia con sindacati e Inps, il Governo potrebbe scegliere questa strada in modo da allentare le tensioni nel centro sinistra, in particolare nel Pd, e facilitare il via libera del Parlamento alla riforma del Lavoro, presentato invece nella forma del disegno di legge. 

Sabato il premier Mario Monti ha detto esplicitamente che per l’Esecutivo è fondamentale arrivare al vertice europeo del 28 e 29 giugno con l’approvazione del pacchetto Fornero già in tasca. In questo senso “non ci sono ostacoli procedurali o regolamentari”, ha sottolineato il presidente della Camera, Gianfranco Fini. La questione è solo politica. E per centrare l’obiettivo sembra ormai obbligatorio risolvere come tappa intermedia il nodo-esodati: quasi 400 mila lavoratori (stando al controverso documento Inps svelato nei giorni scorsi) che, a causa della riforma delle pensioni, rischiano di ritrovarsi senza stipendio né assegno previdenziale nei prossimi due anni. 

A suggerire la via al Governo è stato Dario Franceschini: “Penso che un’intesa tra Governo e forze politiche per un iter più veloce – ha detto il presidente dei deputati democratici -, il Ddl potrebbe essere aiutato non da un impegno ma da un decreto per risolvere la questione esodati”.

Intanto il Professore ha assicurato che “il Governo farà al più presto una ricognizione sul reale numero degli esodati. Le cifre all’inizio indicavano 50 mila unità e per maggiore sicurezza se ne presero in considerazione 65mila. Il Governo comunque è sempre consapevole dell’esistenza di altri casi e dico che dentro di me sento l’impegno di avere al più presto una ricognizione realistica di questo fenomeno e prendere i provvedimenti conseguenti”. Talmente urgenti che potrebbero arrivare già entro la settimana. 

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