“Ho scritto una lettera ai sindacati per trovare una soluzione. Il ministro non ce l’ha in tasca, ma la troveremo“.Così il titolare del Lavoro, Elsa Fornero, ammette le difficoltà del Governo sulla questione degli esodati. E lo fa di fronte alla platea più difficile di fronte a cui abbia mai parlato dall’inizio del suo mandato: l’assemblea dei lavoratori dell’Alenia di Caselle (Torino), dove il ministro è stato invitato direttamente dalle Rsu Fiom, promotrici dell’iniziativa.
Gli esodati sono i lavoratori che hanno accettato di abbandonare il posto – siglando un accordo con l’azienda entro il 4 dicembre 2011 – nella convinzione di poter andare in pensione entro i successivi due anni. Con la riforma della previdenza targata Fornero, tuttavia, quelle stesse persone non hanno più diritto a ritirarsi nei tempi previsti e rischiano così di ritrovarsi senza lavoro né pensione. Secondo le ultime indiscrezioni circolate, il Governo potrebbe affrontare la questione con un nuovo decreto.
Il caso delle tute blu dell’Alenia è però ancora più problematico, perché questi lavoratori non rientrerebbero il quei 65mila per i quali si profila una soluzione. “L’accordo è stato fatto dopo dicembre – ha spiegato Giorgio Airaudo, segretario nazionale della Fiom -, ma non si possono cambiare le regole del gioco in corsa. I lavoratori devono andare in pensione con le regole che c’erano al momento dell’accordo. Il ministro ha detto che ha delle proposte da fare e che il problema è quello delle risorse”.
Fornero ha quindi aperto uno spiraglio: “Per i vostri esodati faremo una ricognizione – ha aggiunto di fronte all’assemblea -. Non credo però che i dipendenti di Alenia rientrino tra i 65mila già calcolati. Servono nuovi provvedimenti”.
Intanto anche su questo fronte continua il pressing delle parti sociali, in particolare della Cgil. “Non c’è confusione, c’è un Governo non trova alcuna soluzione – ha detto il leader del sindacato di via Nazionale, Susanna Camusso – Dove ci sono le condizioni, abbiamo fatto accordi per il rientro al lavoro. Ma non si può fare per le aziende chiuse, fallite, e per gli accordi individuali o per le aziende dove sono previsti nuovi ingressi. Non si può far finta di niente”.
Dire che gli esodati potrebbero rientrare al lavoro “è un modo per non affrontare un problema che ha creato il Governo – ha concluso Camusso -. Chiedo che quelle persone vadano in pensione con le vecchie regole”.
D’altra parte, la strada del reinserimento nei posti di lavoro ormai abbandonati – avanzata nei giorni scrosi da Fornero – è bocciata anche da Confindustria. “Le posizioni che queste persone ricoprivano oggi non ci sono più – ha detto Giampaolo Galli, direttore generale di Viale dell’Astornomia -. Non si può sicuramente imporre a un’impresa di riassumere una persona, le aziende devono essere libere di assumere le persone che ritengono sia opportuno avere”.