Le associazioni dei dirigenti pubblici e privati e delle alte professionalità protestano contro l’intenzione del Governo di tagliare le pensioni più alte, ma soprattutto contro i toni utilizzati negli ultimi mesi.
“Sono mesi che subiamo attacchi ingiusti nel patetico tentativo di farci apparire dei privilegiati agli occhi della pubblica opinione”, ha detto Giorgio Ambrogioni, presidente di Cida, la Confederazione dei dirigenti privati e pubblici.
Non vogliono essere chiamati privilegiati, né trattati come se avessero rubato qualcosa a qualcuno. Proprio per questo motivo, Cida, Confedir, Assdiplar, magistrati ed avvocati dello Stato, diplomatici, militari, medici hanno deciso di organizzare per venerdì 14 dicembre un’assemblea dal titolo: “Non c’è equità senza merito – L’attacco alle pensioni mortifica professionalità e responsabilità, mina la certezza del diritto, riduce la fiducia sul futuro”. L’evento si tiene a Milano presso il Teatro Nuovo (Piazza San Babila, 3; ore 10.30).
“Ci siamo rivolti al Presidente del Consiglio ed ai maggiori rappresentanti dei partiti di Governo, per essere ascoltati – continua Ambrogioni – per spiegare le ragioni del nostro dissenso a tale oltraggiosa campagna mediatica e dimostrare, dati alla mano, che le nostre pensioni sono frutto di contribuzioni versate e sempre commisurate ad un impegno professionale costruito sul merito e sulla competenza. Ma i nostri tentativi sono finiti contro il muro di gomma di una politica autoreferenziale e con scarsa sensibilità culturale”.
Ricordiamo che secondo le ultime indiscrezioni il Governo dovrebbe presentare un emendamento in Senato contenente tagli progressivi alle pensioni superiori ai 90mila euro. Previste 5 aliquote, con riduzioni dal 10 al 40 per cento in base alla fascia di pensione.