Con la legge di stabilità potrebbe arrivare una novità importante in tema di pensioni. Stavolta non si parla di esodati, ma di quei lavoratori alle prese con una ricongiunzione eccessivamente onerosa dei versamenti previdenziali.
La correzione rientra in un primo pacchetto d’emendamenti alla legge di stabilità che ieri i relatori hanno concordato con il Governo. Il provvedimento sarà però l’ultimo ad ottenere il via libera del Parlamento prima dello scioglimento delle camere, e ancora non è chiaro quante delle nuove misure in cantiere riusciranno a vedere la luce.
L’emendamento in materia pensionistica prevede di correggere la norma voluta dal precedente Governo, che ha reso molto cara la ricongiunzione dei periodi contributivi per chi è passato dal lavoro pubblico a quello privato. Un’operazione originariamente gratuita in questo modo è arrivata a costare anche decine di migliaia di euro.
La soluzione proposta sarebbe solo parziale: l’emendamento ripristina la ricongiunzione senza costi per chi ha effettuato il passaggio entro il 30 luglio 2010, mentre per gli altri prevede la possibilità di cumulare i diversi periodi previdenziali se sono stati maturati i requisiti per la pensione di vecchiaia in base alle norme previste dalla riforma Fornero (almeno 66 anni) e comunque con i requisiti più elevati tra quelli dei diversi regimi.
Il cumulo senza oneri è possibile anche per i trattamenti d’invalidità e per la reversibilità, ma non per la pensione di anzianità. Il costo di questa correzione in termini di mancato gettito sarebbe di 32 milioni per il 2014 e di 157 per l’anno successivo, quando entrerebbe a regime.