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Pensioni, casa, tasse, sviluppo: ecco come la manovra Monti ci cambia la vita

Pensioni, fisco, sviluppo, costi della politica e il grande vuoto delle liberalizzazioni. Sono questi i capitoli fondamentali della manovra Monti. Venerdì la Camera ha dato il via libera al nuovo pacchetto di misure di risanamento e rilancio economico: ora la palla passa al Senato per una seconda lettura a tempi di record. L’assemblea di Palazzo Madama dovrebbe dare l’ok definitivo il 23 dicembre, appena in tempo per non incappare nella pausa natalizia. A quel punto il decreto salva-Italia sarà legge.

Vediamo ora punto per punto quali sono gli interventi previsti dal testo:


PENSIONI

Contributivo pro-rata per tutti. Dall’anno prossimo gli assegni previdenziali saranno calcolati col metodo contributivo, meno vantaggioso del retributivo. In sostanza, si terrà conto dei contributi effettivamente versati e della speranza di vita media al momento del pensionamento. Con questa misura – confermata oggi dal ministro del Welfare, Elsa Fornero – si estende a tutti i lavoratori la riforma Dini del 1995.

Abolizione delle finestre di uscita per le pensioni. Il ministro Fornero le ha definite “un bizantinismo inutile”. Verrà meno così quel meccanismo fissato dalla manovra 2010, che prevedeva la “decorrenza” di 12 mesi per i dipendenti e 18 per gli autonomi.

Flessibilità in uscita nel privato. Le donne potranno andare in pensione fra i 62 e i 70 anni, gli uomini fra i 66 e i 70, ma sono previsti disincentivi per chi decide di lasciare il lavoro presto e incentivi per chi sceglie di rimanere. Grazie a un emendamento alla manovra, chi sceglie di ritirarsi dal lavoro fino a due anni prima del 62esimo compleanno si vedrà l’assegno decurtato dell’1% anziché del 2%. Dopo i due anni di anticipo “la percentuale annua è elevata a 2 punti percentuali per ogni ulteriore anno di anticipo rispetto a due anni”.

Pensioni, donne dipendenti nel privato e lavoratrici autonome. Dall’anno prossimo, le donne dipendenti nel settore privato dovranno avere 62 anni per beneficiare della pensione di vecchiaia. L’età salirà a 63 anni e mezzo dal 2014 e a 65 anni dal 2016. L’equiparazione agli uomini e alle donne impiegate nel pubblico (66 anni) arriverà nel 2018. Per quanto riguarda le lavoratrici autonome, la pensione di vecchiaia arriverà a 63 anni e mezzo nel 2012, a 64 anni e mezzo dal 2014 e a 65 anni e mezzo nel 2016. Anche in questo caso la soglia dei 66 anni sarà ragigunta nel 2018.

Pensioni di anzianità. Dal 2012 agli uomini saranno necessari 42 anni e un mese di contributi, 41 e un mese alle donne. Si abolisce così il sistema delle “quote” introdotto con la riforma del 2007. In ogni caso, chi ha maturato entro il 31 dicembre i requisiti di età e di anzianità contributiva previsti dalla normativa vigente prima della data di entrata in vigore della manovra potrà accedere alla prestazione pensionistica con il vecchio sistema e potrà chiedere all’ente di appartenenza la certificazione di questo diritto.

La riforma delle pensioni si pone anche l’obiettivo di arrivare dal 2022 a un’età di vecchiaia non inferiore a 67 anni. Così dal prossimo anno l’età sarà aumentata a 66 anni per gli uomini e a 63 anni per le donne, con uno scalone secco di tre anni. Per le donne, l’età aumenterà di un anno ogni due per arrivare alla convergenza con gli uomini nel 2018. Per le lavoratrici autonome si passa da 60 a 63 anni e mezzo, per poi arrivare a 66 anni mezzo nel 2018.

Pensioni e inflazione. Le pensioni fino a 1.400 euro circa (quelle tre volte il trattamento minimo) vengono escluse dal blocco della rivalutazione nel 2012 e nel 2013.

Aumento dell’aliquota contributiva per artigiani e commercianti. L’aliquota contributiva dei lavoratori artigiani e commercianti sale all’1,3% nel 2012, per poi aumentare ulteriormente dello 0,45% ogni anno ed arrivare nel 2018 alla soglia del 24%.

Pensioni d’oro, contributo di solidarietà. In arrivo un prelievo del 15% per le pensioni d’oro. Il contributo di solidarietà si applicherà sulla parte eccedente i 200 mila euro annui e varrà fino al 31 dicembre 2014.

Infortuni, stop equo indennizzo e pensioni privilegiate per cause di servizio. Scompaiono l’equo indennizzo e le pensioni privilegiate in caso di infortuni sul lavoro, ma sopravvive la tutela che deriva dall’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali. Si salvano tre comparti: sicurezza, difesa e soccorso pubblico.


FISCO

IVA: AUMENTO ALIQUOTE DA OTTOBRE 2012

A garanzia dei risparmi previsti nellamanovra estiva dal taglio delle agevolazioni fiscali arriva dal secondo semestre del 2012 l’aumento di due punti delle aliquote Iva, che passeranno dal 10 al 12% e dal 21 al 23%. L’eventuale rincaro di due punti sulle aliquote Iva del 10 e del 21% (che passerebbero così al 12 e al 23%), scatterà dal primo ottobre 2012, non più da settembre. Dal primo gennaio 2014 è previsto un ulteriore aumento dello 0,5%.

IRPEF, NESSUN RINCARO

L’unica modifica è l’aumento delle addizionali regionali dallo 0,9 all’1,23%. Un incremento volto ad evitare il taglio del Fondo sanitario.

TASSA SUI CAPITALI SCUDATI

I capitali scudati saranno soggetti a un’imposta di bollo speciale annuale del 4 per mille. Per il 2012 l’aliquota è stabilita nella misura del 10 per mille, mentre l’anno successivo salirà al 13,5 per mille. L’imposta sarà versata in due rate di pari importo: la prima entro il 16 febbraio 2012 e la seconda entro il 16 febbraio 2013.

TASSA SULLA PRIMA CASA, ARRIVA LA ICI-IMU

Dal 2012 arriva l’Imu (Imposta municipale unica, variazione federalista sul tema dell’Ici) con una aliquota dello 0,4%. La detrazione per il pagamento dell’Imu sulla prima casa aumenta di 50 euro per ciascun figlio sotto i 26 anni. La detrazione sale così da 200 euro fino ad un massimo di 400 euro.

RINCARO SULLA SECONDA CASA

L’aliquota Ici sale allo 0,75%.

RIVALUTAZIONE RENDITE CATASTALI

Sarà pari al 60%.

IMPOSTA DI BOLLO SUGLI ESTRATTI CONTO DEI C/C ANNUALI

Dal primo gennaio 2012, per le persone fisiche, l’imposta di bollo da 34,20 euro sugli estratti conto annuali – già prevista per i normali conti correnti bancari e postali – verrà estesa anche ai ai libretti di risparmio. La tassa non è prevista per i depositi inferiori a 5.000 euro. Per le imprese e le persone giuridiche, invece, l’imposta sui conti correnti si alza da 73,8 a 100 euro l’anno.

MINI PATRIMONIALE SUI PRODOTTI FINANZIARI

Saranno colpiti praticamente tutti i prodotti finanziari: fondi di investimento, polizze vita, titoli di Stato, obbligazioni varie. Dal 2012 il prelievo sarà dell’uno per mille annuo, calcolato in misura proporzionale all’investimento e, dove possibile, sul valore di mercato, piuttosto che su quello nominale o di rimborso. L’aliquota passa all’1,5 per mille nel 2013. Rimangono esclusi solo i fondi sanitari, i fondi pensione e i buoni postali fruttiferi con valore di rimborso inferiore a 5 mila euro.

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Su questo terreno l’innovazione principale è la cancellazione del limite massimo da pagare per i contribuenti, che in precedenza era stato fissato a 1.200 euro. Rimane invece invariata la soglia minima a 34,2 euro, stessa cifra del bollo sui conti correnti. Stessa aliquota e stesso metodo di calcolo, infine, per le persone fisiche che detengono investimenti all’estero. Le differenze sono solo due: il prelievo dell’un per mille sarà applicato anche sull’anno in corso e sarà possibile dedurre eventuali patrimoniali già pagate fuori confine.

PATRIMONIALE DELLO 0,76% SUGLI IMMOBILI ALL’ESTERO

Scatta da subito un’imposta pari allo 0,76% sul valore degli immobili situati all’estero e destinati a qualsiasi uso dalle persone fisiche residenti nel territorio dello Stato. Lo prevede l’emendamento del governo alla manovra. A pagare l’imposta è il proprietario dell’immobile, ovvero il titolare di un altro diritto reale sullo stesso.

L’imposta si calcola sul valore dell’immobile e il valore è costituito dal costo che risulta dall’atto di acquisto o dai contratti, e, in mancanza, secondo il valore di mercato rilevabile nel luogo in cui è situato l’immobile. Spetta un credito d’imposta pari a eventuali patrimoniali versate nello Stato in cui è situato l’immobile soggetto al prelievo made in Italy.

NORMA ANTI EVASIONE: TRACCIABILITA’ A MILLE EURO

Il limite per la tracciabilità dei pagamenti viene ridotto a 1.000 euro. Inoltre, anche gli stipendi, le pensioni e i compensi oltre i 1.000 euro non dovranno essere corrisposti dalla pubblica amministrazione in contanti.

CARBURANTI, STANGATA E’ GIA’ ARRIVATA

L’aumento delle accise sui carburanti è già realtà. Il rincaro è significativo: le aliquote sulla benzina salgono a 704,20 euro (+8,2 centesimi al litro), quelle sul diesel a 593,20 euro per mille litri (+11,2 centesimi), quelle sul Gpl auto a 267,77 euro per mille chili (pari a 147,27 euro per mille litri) e quella sul metano auto a 0,00331 euro per metro cubo.

FISCO: UN ANNO IN PIU’ PER ACCERTAMENTI SU CONDONO 2003

Il fisco avrà un anno in più, dal 31 dicembre 2012 al 31 dicembre 2013, per svolgere le attività di accertamento connesse al recupero coattivo di somme non riscosse con i condoni e le sanatorie previsti dalla legge finanziaria 2003.

EQUITALIA, FINE DELE ASTE

I beni espropriati ai debitori del Fisco non saranno più messi all’asta da Equitalia ma saranno venduti dal contribuente, che poi consegnerà la somma ricavata all’Agenzia.

PIU’ RATE PER LE AZIENDE IN DIFFICOLTA’

Le aziende in difficoltà che sono in ritardo nel pagamento delle cartelle ad Equitalia otterranno un’ulteriore proroga di 72 mesi.

SIGARETTE SALVE, RINCARI SUL TABACCO SFUSO

Aumenta il prezzo del tabacco da fumo, quello che viene venduto sfuso per confezionare le sigarette. Nessun rincaro, invece, per i normali pacchetti. Un emendamento dei relatori alla manovra prevede che la rideterminazione dell’accisa del tabacco da fumo servirà a coprire l’alleggerimento della cosiddetta tassa sul lusso, che colpisce auto di alta cilindrata e barche.

AUMENTO DEL BOLLO PER LE SUPERCAR

Dal primo gennaio 2012 scatta un super bollo sulle auto di lusso. L’aumento sarà pari a 20 euro per ogni chilowatt oltre quota 185.

TASSA SULLE BARCHE

Dal primo maggio 2012 arriverà la tassa sulle barche. Dovranno pagare 7 euro al giorno le imbarcazioni da diporto di lunghezza da 10,01 metri a 12 metri, 12 euro quelle di lunghezza da 12,01 metri a 14 metri, 40 euro quelle da 14,01 a 17 metri, 75 euro quelle da 17,01 a 24 metri e 150 euro quelle da 24,01 metri in poi.

TASSA SU AEROMOBILI PRIVATI

Nasce un’imposta erariale annuale sugli aeromobili privati immatricolati nel registro aeronautico nazionale.

LIRA IN SOCCORSO DELL’EURO, PRESCRIZIONE IMMEDIATA

La manovra stabilisce la prescrizione anticipata delle lire in circolazione a favore dell’Erario. “Le banconote, i biglietti e le monete in lire ancora in circolazione – si legge – si prescrivono a favore dell’Erario con decorrenza immediata per essere riassegnate al Fondo ammortamento dei titoli di Stato”. Il totale, secondo i dati della Banca d’Italia di maggio 2010 ammonta 1,3 miliardi di euro.

SVILUPPO

NOVITA’ IRAP

Prevista la defiscalizzazione dell’impatto Irap sui risultati delle imprese.

IMPRESE, BONUS ASSUNZIONE DONNE E GIOVANI

Assumere a tempo indeterminato donne e giovani sotto i 35 anni consentirà alle imprese italiane di dedurre 10.600 euro su ogni nuovo contratto. La cifra sale fino a 15.200 per le aziende in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

FONDO DI GARANZIA

Viene rafforzato in modo significativo il Fondo di Garanzia per le imprese.

IL RITORNO DELL’ICE

Risorge l’Istituto per il commercio con l’estero, il cui compito è sostenere il processo di internazionalizzazione delle imprese.

BANCHE: LO STATO GARANTISCE SU PASSIVITA’ E BOND

Lo Stato garantirà sulle passività delle banche italiane e sulle loro obbligazioni per gli istituti di credito che ne faranno richiesta, previo vaglio della Banca d’Italia. La garanzia varrà per un periodo compreso tra 3 mesi e cinque anni per le passività e a sette anni e per le obbligazioni bancarie di nuova emissione.

GARANZIE DELLO STATO SUI CREDITI DI BANKITALIA ALLE BANCHE

Il Tesoro potrà rilasciare la garanzia statale sui finanziamenti erogati dalla Banca d’Italia alle banche italiane e alle succursali di banche estere in Italia fino al 30 giugno 2012 “per fronteggiare gravi crisi di liquidità”.

COMMISSIONI PER I NEGOZI ALL’ 1,5%

La commissione massima che i negozianti dovranno pagare alle banche per le transazioni con carte di credito non potrà superare l’1,5%.

AUTHORITY TRASPORTI

Entrano nella vigilanza dell’Authority sui Trasporti le competenze su reti stradali e autostradali. Inoltre, il governo entro sei mesi emana le disposizioni volte per un’efficiente regolazione nel settore dei trasporti e dell’accesso alle relative infrastrutture.

PROTEZIONE CIVILE, 57 MILIONI NEL 2012

Attingendo ai fondi degli 8 per mille devoluti allo Stato, nel 2012 saranno concessi alla protezione civile 57 milioni di euro aggiuntivi.

EDITORIA, CAMBIANO LE REGOLE PER I CONTRIBUTI

Dall’anno prossimo sarà rivisto il meccanismo per selezionare i destinatari delle risorse.

FONDI AI LINCEI E ALLA CRUSCA

Per il 2012 sono stati stanziati fondi aggiuntivi anche in favore dell’Accademia dei Lincei (1,3 milioni di euro) e all’Accademia della Crusca (700 mila euro).

COSTI DELLA POLITICA

STIPENDI AI PARLAMENTARI, NIENTE TAGLI IN MANOVRA

Il Governo rinuncia ad incidere con la manovra sui costi della politica per adeguarli alla media europea. Un emendamento depositato questa mattina prevede che siano le Camere a provvedere al taglio delle indennità di deputati e senatori, non più un decreto dell’Esecutivo. Non è tuttavia specificato alcun termine.

TETTO PER GLI STIPENDI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Sarà pari al trattamento economico del primo presidente della Corte di Cassazione (311 mila euro). Sarà stabilito un tetto anche per i manager delle società pubbliche non quotate.

PROVINCE, ADDIO DAL 31 MARZO 2013

Il nuovo testo stabilisce che gli organi in carica decadranno entro il 31 marzo 2013. Inoltre, slitta dal 30 aprile al 31 dicembre 2012 il termine entro il quale le funzioni delle Province dovranno essere trasferite ai Comuni o alle Regioni. L’emendamento prevede infine che le Regioni a Statuto speciale abbiano “sei mesi” di tempo per adeguare i propri ordinamenti alle novità della manovra sulle Province. Le norme “non trovano” invece “applicazione” per le Province Autonome di Trento e Bolzano.

CARICHE NON PREVISTE DALLA COSTITUZIONE

Per il momento si salvano anche i compensi dei consiglieri delle circoscrizioni e delle comunità montane, che manterranno il loro stipendio fino alla fine del mandato. La norma contenuta nella manovra che stabilisce la gratuità delle cariche negli enti territoriali non previsti dalla Costituzione entrerà in vigore solo “a decorrere dal rinnovo degli enti” previsti.

TAGLIO COMPONENTI DELLE AUTHORITY

I componenti delle otto authority passeranno da 50 a 28. 

GOVERNO

I membri del governo dichiareranno per intero il loro patrimonio. Mario Monti rinuncia al compenso da presidente del Consiglio e ministro dell’Economia.

ENTI SOPPRESSI

L’Inpdap e l’Enpals vengono soppressi e le relative funzioni sono attribuite all’Inps. L’Agenzia nazionale per la regolazione e la vigilanza in materia di acqua, l’Agenzia per la sicurezza nucleare e l’Agenzia nazionale di regolamentazione del settore postale vengono soppresse e accorpati i primi due all’Autorità per l’energia elettrica e il gas e il terzo all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Soppressa anche l’Agenzia nazionale del turismo (Enit): le sue funzioni e il personale vengono trasferite “senza che sia esperita alcuna procedura di liquidazione, anche giudiziale”, al ministero dello Sviluppo economico. Scompaiono infine l’Agenzia per il terzo settore, l’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, l’Ente nazionale per il microcredito e l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza.

I NO ALLE LIBERALIZZAZIONI

TAXI

La precedente versione della manovra prevedeva il venir meno del vincolo territoriale per i taxi, ammettendo la possibilità per ogni detentore di licenza di lavorare anche in città diverse dalla propria. I tassisti avevano subito organizzato manifestazioni di protesta e oggi è arrivato l’emendamento riparatore: “Il trasporto di persone – si legge – mediante autoservizi pubblici non di linea” è escluso “dall’ambito di applicazione” dalle liberalizzazioni.

Ma la partita potrebbe solo essere rinviata. “Entro sei mesi dalla entrata in vigore” della manovra, infatti, i servizi di mobilità urbana (taxi compresi) rientreranno nell’ambito delle più ampie “disposizioni volte a realizzare una compiuta liberalizzazione e una efficiente regolazione nel settore dei trasporti e dell’accesso alle relative infrastrutture”.

FARMACIE

Un altro emendamento blocca la liberalizzazione dei farmaci di fascia C, che – stando al testo originario della manovra – avrebbero potuto essere venduti anche dalle parafarmacie su presentazione della ricetta medica.

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