L’anticipo pensionistico (Ape) potrà essere chiesto dall’anno prossimo a partire dai 63 anni di età, quindi con un anticipo di 3 anni e 7 mesi rispetto al pensionamento di vecchiaia. È questa la novità emersa dall’incontro tecnico sulle pensioni tra il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Tommaso Nannicini, e i sindacati di categoria.
La sperimentazione “sarà di due anni per vedere quanto viene utilizzato e come funzionerà lo strumento”, ha riferito Maurizio Petriccioli della Cisl.
Quanto alle risorse, “il governo non ha ancora stabilito quali saranno”, ma è stato ribadito che “l’Ape sarà a costo zero per le categorie svantaggiate con una soglia di 1.200 euro di pensione netta“.
I tre anni e sette mesi di anticipo “rappresentano il punto di mediazione raggiunto oggi – ha spiegato ancora Petriccioli –, noi avevamo chiesto quattro anni”.
Il pacchetto finale, in ogni caso, “non è ancora definito, continuiamo a lavorare e il 21 ci sarà l’incontro conclusivo“, hanno riferito i rappresentanti sindacali al termine dell’appuntamento di oggi.