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Pensione anticipata per lavori usuranti: le novità dal 2017

La mini riforma delle pensioni contenuta nella legge di bilancio 2017 introduce novità di rilievo per chi svolge lavori usuranti. A questa categoria sarà infatti concesso di accedere a una pensione anticipata rispetto ai requisiti previsti per gli altri lavoratori, sfruttando la disciplina delle quote in vigore prima della riforma Fornero senza più dover attendere un ulteriore periodo di 12-18 mesi (la finestra mobile). Ma andiamo con ordine.

1. CHI SONO I LAVORATORI CHE SVOLGONO MANSIONI USURANTI?

Nel perimetro dei lavori usuranti rientra una serie di attività particolarmente faticose o svolte di notte. In particolare, la lista comprende le mansioni elencate all’articolo 2 del decreto del ministero del Lavoro del 19 Maggio 1999 (lavori in galleria, cava o miniera e altri); i lavoratori addetti alla “linea catena” (alle dipendenze di imprese per le quali operano le voci di tariffa per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro gestita dall’Inail); conducenti di veicoli pesanti, di capienza complessiva non inferiore ai nove posti compreso il conducente, adibiti a servizi pubblici di trasporto; i lavoratori notturni con almeno 64 notti lavorate l’anno.

Inoltre, per rientrare nella categoria, bisogna soddisfare allo stesso tempo due requisiti:

– aver svolto una o più attività usuranti per almeno 7 degli ultimi 10 anni di lavoro (non è più necessario che sia compreso l’ultimo);

– aver svolto una o più attività usuranti per un numero di anni pari almeno alla metà dell’intera vita lavorativa.

2. PENSIONI: COSA CAMBIA DAL 2017 PER I LAVORI USURANTI?

Dal 2017 i lavoratori impegnati in attività usuranti possono andare in pensione con un anticipo di 12 mesi rispetto a quanto previsto fino all’anno scorso. Dovranno raggiungere quota 97,6 sommando età e anni contribuzione. I requisiti minimi per ritirarsi dal lavoro sono 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi. Ma attenzione, si tratta di valori da considerare singolarmente (61,7+35=96,7): per raggiungere il quorum e avere così diritto alla pensione è necessario avere come minimo 61 anni e 7 mesi di età più 36 anni di contributi (61,7+36=97,6), oppure 62 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi (62,7+35=97,6).

3. PENSIONI E LAVORI USURANTI: STOP AGLI ADEGUAMENTI SULLA SPERANZA DI VITA

Un’altra novità importante per chi svolge lavori usuranti riguarda i requisiti anagrafici per la pensione, che dal 2019 al 2027 non saranno adeguati alla speranza di vita calcolata dall’Istat. Rimarranno cioè fissi ai valori attuali. Il beneficio è notevole, considerando che per tutti gli altri lavoratori l’aggiornamento è biennale e, secondo le stime, comporterà un aumento di 4 mesi nel 2019 e di altri tre mesi nel 2021.

4. E SE I LAVORATORI CHE HANNO SVOLTO MANSIONI USURANTI SONO ANCHE PRECOCI?

La mini riforma delle pensioni 2017 modifica anche i requisiti per i lavoratori precoci (quelli che hanno versato almeno 12 mesi di contributi prima di aver compiuto 19 anni), a cui dal primo maggio 2017 sarà concesso di andare in pensione con 41 anni di contributi versati, a prescindere dall’età. Coloro che appartengono a entrambe le categorie – cioè sono precoci e hanno svolto lavori usuranti – sono liberi di scegliere tra le due forme di pensionamento quella a loro più favorevole.

5. USURANTI: QUANDO FARE DOMANDA PER LA PENSIONE ANTICIPATA?

I lavoratori che maturano i nuovi requisiti nel 2017 non hanno molto tempo: entro il primo marzo devono presentare domanda d’accertamento per dimostrare di aver svolto un lavoro usurante o notturno. Per chi invece maturerà i requisiti nel 2018, il termine è fissato al primo maggio 2017. Una volta terminata la verifica, l’Inps inviterà il lavoratore a presentare la domanda di pensione vera e propria. A questo proposito, la legge di Bilancio prevede che entro marzo il ministero del Lavoro emani un decreto per semplificare la documentazione necessaria.

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