Vantaggi fiscali, basso costo della vita e appartenenza all’Unione europea sono le parole d’ordine che caratterizzano la Bulgaria, una delle mete preferite dai pensionati italiani che vogliono godersi la pensione all’estero. In “concorrenza” con il Portogallo. Nel 2008 il governo bulgaro ha infatti deciso di modificare l’imposta sulle persone fisiche (Income taxes on natural person act”) introducendo nell’ordinamento nazionale una flat tax unica al 10%. Mentre prima l’imposta sul reddito era costituita da tre aliquote progressive (20%, 22% e 24%) dal 2008 si è deciso di avere una sola aliquota al 10% .
Oltre ai vantaggi fiscali (l’aliquota al 10% non è presente in nessun altro paese dell’Ue) la Bulgaria ha un costo della vita molto basso (anche più basso rispetto al Portogallo). Con uno stipendio di 1.738 euro si ha lo stesso standard di vita di un soggetto che a Milano guadagna 3.900 euro (l’affitto di un monolocale in pieno centro a Sofia costa sui 244,63 euro al mese e un litro di latte 1 euro). Altro vantaggio è l’appartenenza all’Ue, questo rende infatti gli spostamenti più semplici e meno costosi.
Come si viene considerati residenti fiscali.
Per poter godere dei vantaggi fiscali offerti dal governo bulgaro bisogna in primis essere considerati “residenti fiscali all’estero” dal fisco italiano. Per aver riconosciuto questo status devono sussistere diverse condizioni. Non si deve essere iscritti nell’anagrafe delle persone residenti in Italia per 183 giorni, si deve risultare essere iscritti all’A.I.R.E, non si deve avere il domicilio in Italia per più della metà dell’anno e non deve risultare nessuna dimora abitabile, per più della metà dell’anno in Italia. Se dovesse mancare anche solo una di queste condizioni si è considerati fiscalmente residenti in Italia e dunque non si può accedere a regimi fiscali agevolati esteri.
Una volta superato l’ostacolo “residente fiscale all’estero” si deve passare al secondo step: ottenere la residenza fiscale bulgara. Qua la situazione si complica, non tanto per i documenti, ma per la lingua. Ma andiamo con ordine.
Come ottenere lo status di residente in Bulgaria.
La residenza in Bulgaria può essere ottenuta presentando domanda all’ufficio immigrazione bulgaro. Il pensionato dovrà dunque presentarsi all’ufficio immigrazione con sei documenti:
- Modulo di richiesta compilato in tutte le sue parti (documento fornito dall’ufficio immigrazione)
- Documento d’identità
- Tessera sanitaria
- Contratto d’affitto bulgaro o un documento dove si attesti la proprietà di un’immobile
- Contratto di utenza bulgaro (può essere elettricità, gas, linea telefonica)
- Estratto conto bancario.
Una volta in possesso dei documenti ci si può recare allo sportello dell’ufficio immigrazione, ma attenzione, perché se non si conosce il bulgaro è meglio farsi accompagnare da un residente. Il motivo? Non tutte le impiegate parlano inglese e il modulo di richiesta da compilare non è completamente tradotto in inglese.
Superato l’ostacolo della lingua si ha la strada spianata verso la residenza bulgara e una tassa sulla pensione al 10%. Consegnati tutti i documenti richiesti, l’impiegata dell’ufficio immigrazione vi comunicherà, infatti, dopo quanti giorni potrete passare a ritirare il certificato di residenza bulgaro. I tempi, in media, variano da qualche giorno ad un massimo di due settimane.
Ultimo step prima di godervi la pensione in Bulgaria
Una volta ottenuta la residenza in Bulgaria per evitare che la pensione venga tassata due volte (Italia e Bulgaria) il pensionato dovrà chiedere all’Inps l’applicazione della convenzione per evitare le doppie imposizioni. Come si fa? Si dovrà accedere al sito dell’Inps, sezione Moduli, Convenzioni internazionali e selezionare il modello CI531-EP-I/1 modulo italiano-inglese. Una volta stampato, si dovrà compilare e consegnare all’Inps.
L’articolo di Giorgia Paciona e un Faldo