“Le prime lettere saranno inviate all’inizio di febbraio. Do la mia parola”. Questa la promessa di Elsa Fornero, ministro del Lavoro, a proposito delle lettere indirizzate ai primi esodati da salvaguardare. Si tratta di 65 mila persone a cui sarà concesso di andare in pensione con le regole precedenti alla riforma previdenziale dell’anno scorso.
Intanto, ieri è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale un secondo decreto per la salvaguardia di altre 55 mila esodati, che potranno andare in pensione con le vecchie regole. In questa nuova platea rientrano, tra gli altri, i lavoratori dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, chiuso a fine 2011.
Gli esodati sono certamente la principale ragione di critica nei confronti della riforma Fornero. Si tratta di quelle persone che, convinte di poter andare in pensione entro tempi certi, hanno accettato accordi aziendali per abbandonare il posto di lavoro, ma poi – per effetto della riforma – si sono ritrovate a non avere più i requisiti necessari per accedere all’assegno previdenziale, rischiando così di ritrovarsi senza alcuna fonte di reddito.
Nonostante tutto, il ministro difende ancora la propria riforma dagli attacchi dei partiti, rinvigoriti con l’inizio della campagna elettorale: “Tutti dimenticano che è nata in un clima di drammatica crisi finanziaria”, ha ricordato Fornero.
Quanto alla possibilità di modificare nel corso della prossima legislatura l’altro grande provvedimento da lei curato – la riforma del lavoro -, Fornero non ha dubbi: “L’Italia ha bisogno che si costruisca e non che si torni indietro e si demolisca. Non ho mai detto che le riforme nascano perfette. Possono essere cambiate mantenendo lo spirito. La riforma del lavoro ha molti punti positivi, tra cui l’apprendistato. Confido che Governo e Parlamento apportino delle modifiche nel solco del lavoro fatto”.