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Penalizzazione Juventus, arrivano le motivazioni della sentenza: “Illecito grave e prolungato”

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“Un illecito grave, ripetuto e prolungato”. Lo spiega la Corte d’appello della Figc nelle motivazioni della sentenza così pesante con cui la Juventus è stata condannata a 15 punti di penalizzazione per le plusvalenze fittizie per aggiustare i bilanci. “Impressionante mole di documenti” della procura di Torino “con valenza confessoria, che provano l’intenzionalità”. Adesso il club bianconero ha 30 giorni di tempo per presentare ricorso al Collegio di Garanzia del Coni che però giudica solo su questioni di legittimità e non di merito. Ma la Juve ha già annunciato che ha tutta l’intenzione a procedere.

Sotto pressione il titolo che perde quasi il 2% a Piazza Affari.

Juventus, perché 15 punti di penalizzazione? Le motivazioni

In 36 pagine la Corte d’appello della Figc spiega le motivazioni che hanno portato alla penalizzazione di 15 punti della Juventus nella stagione in corso (andando oltre le richieste della procura federale) e inibito 11 dirigenti. Viene messo al centro la violazione dell’articolo 6, quello che riguarda la lealtà sportiva: “La Juve ha commesso un illecito disciplinare sportivo, tenuto conto della gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione”, si legge nella sentenza e aggiunge che si tratta di “un sistema fraudolento”.

Nelle motivazioni sulla sentenza delle plusvalenze viene spiegato anche perché il processo è stato riaperto. “Di fronte ad un quadro dei fatti radicalmente diverso per l’impressionante mole di documenti giunti dalla Procura della Repubblica di Torino che ha evidenziato l’intenzionalità sottostante all’alterazione delle operazioni di trasferimento e dei relativi valori”.

“La competizione è stata falsata”

Per quanto riguarda la sanzione, “la Corte ha tenuto conto della particolare gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione e della stessa intensità e diffusione di consapevolezza della situazione nei colloqui tra i dirigenti della FC Juventus Spa”, spiega la Corte. Decisiva, quindi, la documentazione proveniente dai dirigenti, che secondo la Procura ha valenza confessoria. Analizzati anche i relativi manoscritti e le intercettazioni univoche “relative a interventi di nascondimento di documentazione o addirittura manipolatori delle fatture”.

Secondo le motivazioni, le plusvalenze fittizie effettuate dal club bianconero avrebbero falsato la competizione sportiva e per questo motivo la sanzione “deve essere proporzionale.” Motivo per cui si è deciso di andare oltre i 9 punti chiesti da Chiné.

Di particolare rilevanza poi l’occultamento di alcune operazioni imputate ad alcuni dirigenti del club bianconero.

Perché Agnelli, Pararici, Arrivabene e Cherubini sono stati deferiti?

La Corte d’Appello spiega anche il deferimento nei confronti dell’ex presidente e degli ex dirigenti bianconeri: “Dal direttore sportivo di allora (Paratici), all’allora dirigente suo immediato collaboratore (Cherubini). Dal presidente del consiglio di amministrazione (Agnelli) a tutto il consiglio stesso (citato come consapevole dal medesimo Agnelli). Sino ancora all’azionista di riferimento e all’amministratore delegato (Arrivabene) e ancora passando per tutti i principali dirigenti, inclusi quelli aventi competenza finanziaria e legale. In alcuni casi, con una consapevolezza a tutto tondo dell’artificiosità delle operazioni condotte. In altri casi, con una consapevolezza più superficiale o magari persino di buona fede (ci si riferisce anche all’allenatore della squadra), ma comunque in grado di far dire che tutti fossero direttamente o indirettamente coscienti di una condizione ormai fuori controllo”.

Perché gli altri club non sono stati puniti?

I giudici hanno confermato il proscioglimento per gli altri 8 club coinvolti e i rispettivi amministratori e dirigenti in quanto “non sussistono evidenze dimostrative specifiche per le altre società che consentano di sostenere l’accusa e tanto meno appare possibile sostenere che vi sia stata una sistematica alterazione di più bilanci” diversamente da quanto accaduto per la Juventus. Le società di cui si parla sarebbero UC Sampdoria, FC Pro Vercelli 1892, Genoa CFC, Parma Calcio 1913, Pisa Sporting Club, Empoli FC, Novara Calcio e Delfino Pescara 1936.

Motivazioni penalizzazione Juventus, “Libro nero di Paratici inquietante”

Si tratta dell’elemento dimostrativo “più rilevante” per la Corte d’Appello. Il Libro nero di Fabio Paratici (ex dirigente della Juve condannato a 30 mesi di inibizione dalla Corte d’Appello Figc) è uno dei documenti raccolti dalla Procura di Torino nelle perquisizioni presso gli uffici della Juventus. “Rileva piuttosto (quale conferma irredimibile del relativo esatto contenuto) il contesto nel quale esso è stato redatto”, si legge nella sentenza. “Emerge, invero, che detto “Libro” fosse stato preparato dal Cherubini come documento da utilizzare nella propria discussione con Paratici in fase di negoziazione del proprio rinnovo contrattuale”.

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