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Pd sull’orlo della scissione, appello di Renzi: domani l’assemblea

Per il Pd domani è il giorno della verità: accordo o scissione. L’assemblea nazionale convocata dal segretario Matteo Renzi per indire il congresso in tempi brevi si aprirà domattina in un clima di grandissima incertezza e tensione. Le probabilità di una spaccatura tra la maggioranza renziana e la minoranza capeggiata da Emiliano, Bersani, Speranza e D’Alema sono molto alte ma in politica tutto può succedere fino all’ultimo minuto.

Per tentare un accordo in extremis Renzi ieri ha fatto due mosse: un appello alla minoranza e una telefonata a Emiliano. “Venite al congresso, non andate via. Bloccate le macchine della divisione. Ma non accetto ricatti: il Congresso va fatto” ha chiesto Renzi che poi ha chiamato al telefono il Governatore della Puglia, che si è già candidato a segretario del Pd se vi resterà. Non sembra però che l’appello e la telefonata abbiano cambiato la realtà di un partito sull’orlo della scissione.

A movimentare l’antivigilia dell’assemblea è stato poi  un imprevisto fuorionda del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, considerato un fedelissimo del segretario, che ha confessato tutte le sue perplessità sull’atteggiamento di Renzi che fino a quel momento non aveva chiamato la minoranza e che a suo giudizio mostrava poco impegno e poca convinzione sulla possibilità di un accordo in extremis per l’unità del partito. Poi Delrio ha cercato di rimediare, sostenendo che l’appello di Renzi aveva tolto ogni alibi alla scissione. Ma ormai la frittata era fatta e l’autogol pure.

Un appello a evitare la rottura è stato lanciato a tutto il Pd anche dall’ex sindaco di Milano e leader del nascente “Campo progressista”, Giuliano Pisapia: “Evitate la rottura che sarebbe una sciagura per il Paese”.Tra oggi e domani si vedrà se gli ultimi tentativi di evitare la scissione hanno ancora qualche probabilità di successo.

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Categories: Politica