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Pd, la sudditanza di Schlein ai Cinque Stelle lo porta a spaccarsi addirittura sugli aiuti all’Ucraina: scandaloso

Imagoeconomica

Errare è umano ma perseverare è diabolico e la perseveranza del Pd tendenza Schlein nella sua sudditanza al populismo dei Cinque Stelle di Giuseppe Conte si può definire con un solo aggettivo: scandaloso. Ieri alla Camera il Pd – con il coraggioso dissenso dell’ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini, dell’ex responsabile esteri Lia Quartapelle e dell’ex ministro Marianna Madia – è arrivato al punto di smentire se stesso astenendosi su una risoluzione del Governo e del Terzo Polo che prevede nuovi aiuti militari all’Ucraina. Esattemente l’opposto di quanto il Pd aveva fatto un anno fa, quando votò a favore dell’invio delle armi a Kiev. Ma c’è di più: il Pd non ha avuto il coraggio di bocciare una mozione dei Cinque Stelle che chiedeva addirittura lo stop degli aiuti militari all’Ucraina. Per fortuna nel Pd ci sono ancora anime libere che si sono ribellate alla linea ufficiale della segretaria Elly Schlein che sta portando il partito all’appiattimento sui Cinque Stelle o, meglio, a diventare sempre di più la brutta copia del populismo del M5S, allontando ogni possibilità di intesa con le forze di centro e seppellendo di fatto la costruzione di un’alternativa riformista ed europeista al Governo di destra-centro di Meloni. Furioso il commento dell’ex reponsabile esteri del Pd, Lia Quartapelle che rivendica con orgoglio il suo coerente sostegno anche militare all’Ucraina (“è una scelta di campo”) e non le manda a dire alla Schlein: “Sull’Ucraina si vede che Elly non ci mette il cuore”. Schlein, dunque, giù dalla torre.

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Categories: Politica