“Non chiederò a D’Alema di candidarsi. Io non chiedo a nessuno di candidarsi. Io non sono quello che nomina i deputati. Farò applicare la regola: chi ha fatto più di quindici anni, per essere candidato deve singolarmente chiedere una deroga alla direzione nazionale”. Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, durante un videoforum su Repubblica Tv.
“Credo che da qui al momento della riunione della direzione tutto questo tema verrà risolto – ha aggiunto Bersani -. Si può essere protagonisti senza essere parlamentari. Detto questo, parliamo anche un attimo di Berlusconi, Gasparri, Cicchitto… Ricordiamoci che c’è gente che ne ha fatto una sola di legislatura, come Scilipoti e Calearo. Sarà ora di dare un’occhiata al tema del rinnovamento in una chiave un pochino più seria? Non vorrei che l’Onu decidesse di prendere l’italia e metterla sul lettino dello psicanalista, nessuno al mondo fa così. L’esigenza del rinnovamento c’è, sono certo della generosità di chi ha fatto il Pd e va rispettato. Rottamare non è il caso, cambiare sì”.
D’Alema aveva annunciato che si sarebbe ricandidato solo se glielo avesse chiesto il partito. E oggi ha chiarito di essere “del tutto d’accordo con Bersani, che ha giustamente ricordato una procedura a me nota, cioè che è l’organismo collegiale che decide. Ha ragione, non spetta a lui e d’altro canto non mi ero rivolto a lui, ma al partito”.
Decidere sulle candidature, ha aggiunto D’Alema, “non spetta neanche a nessun eventuale vincitore delle primarie perché le liste le decide la Direzione del partito. Mi sembra del tutto appropriato e corretto”.