E’ tornata la pazza Inter! Sotto di un gol, dominati dalla Roma per più di un’ora, vicini a soccombere in diverse occasioni (tre pali colpiti dai giallorossi!), i nerazzurri ribaltano il tutto nel giro di pochi minuti ed escono dall’Olimpico con 3 punti pesantissimi sia per la classifica che per il morale. Vincere una partita del genere infatti non potrà che aumentare la fiducia nel gruppo di Spalletti, per quanto restino ancora diverse le cose da correggere e migliorare. Discorso a parte poi per Mauro Icardi, decisivo come solo lui sa essere e protagonista di un inizio di campionato davvero strepitoso: l’argentino è già a quota 4 gol in campionato, 2 alla Fiorentina e 2 alla Roma, niente male come inizio… “Nel calcio ci vuole anche un pizzico di fortuna e noi questa volta l’abbiamo avuta – le parole di Spalletti. – Va anche detto che abbiamo cercato di giocare secondo un’idea ben precisa, ci abbiamo sempre creduto e questo alla fine ha fatto sì che gli episodi ci girassero a favore. Non voglio sentir parlare di classifica e di scudetto, siamo una buona squadra ma c’è ancora tanto da lavorare”.
Analisi onesta da parte del tecnico, sin qui vero valore aggiunto di un’Inter rimasta molto simile all’anno scorso negli uomini eppure molto diversa come atteggiamento. Certo, fosse entrato anche solo uno dei tre pali giallorossi (Kolarov, Nainggolan e Perotti) o se Irrati non si fosse clamorosamente dimenticato dell’esistenza del Var (fallo in area di Skriniar su Perotti, l’arbitro non solo non ha visto ma non ha nemmeno chiesto l’ausilio del monitor negando un rigore netto), staremmo probabilmente commentando un altro risultato, i nerazzurri però sono stati bravi a sfruttare le incredibili amnesie della Roma e a colpire al momento giusto. E così Di Francesco, passato in vantaggio con Dzeko (15’), raggiunto e superato da Icardi (67’ e 77’), affossato da Vecino (87’), è costretto a fare i conti con una sconfitta brutta da digerire, anche perché arrivata proprio contro il suo predecessore. “La nostra prestazione è stata grande per 70’, dobbiamo ripartire da questo – ha spiegato. – A Bergamo avevamo vinto giocando male, qui invece è successo esattamente il contrario. Spiace per i tre pali e per il rigore non dato a Perotti ma in questi casi, come sapete bene, i discorsi se li porta via il vento…”. Il tecnico dovrebbe comunque riuscire a consolarsi con Schick, sempre più vicino proprio a discapito dell’Inter: nelle prossime ore arriverà la risposta definitiva ma la mancata convocazione per la sfida odierna con la Fiorentina dimostra che il suo futuro è ormai lontano da Genova.
Questa sera invece toccherà al Milan, atteso dal match casalingo contro il Cagliari (ore 20.45). Sulla carta rossoneri largamente favoriti ma Montella, forse preoccupato dal troppo entusiasmo che gravita attorno alla squadra, non si fida. “L’anno scorso loro ci misero in difficoltà, sono preparati tatticamente e davanti hanno molta qualità – l’analisi del tecnico. – Vorrei iniziare bene il campionato anche a San Siro, l’importante è che il clima positivo ci dia energie e non troppa euforia”. Tre punti oggi contribuirebbero ad accrescere fiducia ed entusiasmo, viceversa un passo falso creerebbe dubbi e incertezze: ecco perché il Milan non vuole e non può assolutamente sbagliare. Dopo il 3-5-2 visto in Europa, Montella tornerà all’antico e dunque al classico 4-3-3 con Donnarumma in porta, Conti, Musacchio, Bonucci e Rodriguez in difesa, Kessie, Locatelli e Calhanoglu a centrocampo, Suso, Cutrone (ancora favorito su Andre Silva) e Borini in attacco. Solo panchina per Kalinic, comunque abile e arruolato per la sua prima convocazione in rossonero, tribuna invece per Niang, ancora alle prese con il celeberrimo “stress da mercato”. “Mi piacerebbe parlargli – ha sospirato Montella. – Con lui ho un ottimo rapporto, mi spiace non stia vivendo bene questa situazione”. Al mercato però si penserà solo poi, ora c’è da affrontare un Cagliari deciso a giocarsi le sue chance a San Siro dopo la sconfitta di settimana scorsa con la Juve. Rastelli proverà a sorprendere il Milan con un 4-3-1-2 con Cragno in porta, Padoin, Pisacane, Andreolli e Capuano in difesa, Dessena, Cigarini e Barella a centrocampo, Joao Pedro, Sau e Cop in attacco.