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Pazza Inter come in Champions: vince al 94°. A Milan e Roma la risposta

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La pazza Inter non finisce più. Pochi giorni dopo la vittoria al cardiopalma sul Tottenham, i nerazzurri si ripetono anche in quel di Genova, conquistando 3 punti pesantissimi a pochi secondi dalla fine. Il gol di Brozovic permette a Spalletti di sbancare Marassi e, conseguentemente, di iniziare una risalita in classifica quantomai attesa. Tottenham e Sampdoria potevano decidere il destino dell’Inter, in un senso o nell’altro: lo hanno fatto, per sua fortuna, in quello più congeniale alle ambizioni estive, quando in molti la accreditavano addirittura come anti Juve. Partita pazza quella di Genova, con il Var protagonista positivo (tre gol annullati, due all’Inter e uno alla Sampdoria, tutti giustamente) e la svolta decisiva a soli due minuti dal termine, tanto da far esplodere Spalletti più di quanto gradito dal quarto uomo. “La mia espulsione? Mi sono girato verso la telecamera per gridare gol, lui mi ha detto che lo avevo fatto con troppo impeto – ha spiegato il tecnico. – Io però non volevo offendere nessuno, solo liberarmi vista l’importanza della vittoria. Abbiamo fatto una partita di carattere, del resto siamo l’Inter e sappiamo di dovercela giocare sempre sul filo del rasoio”. Vittoria fondamentale, non c’è che dire, oltretutto ancora più bella visto il gol al 94’. E dire che lo 0-0, ormai, sembrava scritto, visto che le squadre, nonostante le tante occasioni costruite (Samp nel primo tempo, Inter nel secondo), non erano riuscite a concretizzare nulla, vuoi per imprecisione, sfortuna (clamoroso il palo di Candreva) o bravura del Var. Già, questa volta la “moviola in campo” ha funzionato benissimo su tutti gli episodi analizzati: i gol di Nainggolan e Defrel annullati per fuorigioco, quello di Asamoah perché il pallone, prima di arrivare a lui, era uscito dal campo. Ma proprio quando le squadre si stavano rassegnando allo 0-0, ecco spuntare dal cilindro il destro di Brozovic, bravissimo a coordinarsi dall’interno dell’area di rigore e a battere Audero (94’). Un successo molto pesante, che permette all’Inter di reinserirsi sul serio nella corsa Champions. 

La stessa che oggi ripartirà da Milan e Roma, il primo impegnato a San Siro contro l’Atalanta (ore 18), la seconda al Dall’Ara di Bologna contro la squadra di Inzaghi (15). Partite delicate per entrambe: se è vero che Di Francesco ha sicuramente più bisogno di conferme, lo è anche che Gattuso, dopo l’1-1 di Cagliari e il successo al minimo sindacale in Lussemburgo, non ha ancora convinto del tutto. Servono conferme, ovvero vittorie. Solo quelle, infatti, permetterebbero a Milan e Roma di passare qualche ora in tranquillità, prima che il turno infrasettimanale torni  ad agitare ambo le acque. “Non è un caso se sono quattro anni che l’Atalanta non perde a San Siro – l’analisi di Gattuso. – Ha perso tre partita di fila, verrà qui con la voglia di riscattarsi  e fare una grande partita. Servirà una prestazione di alto livello, dovremo spingere al massimo”. Una vittoria darebbe un bel segnale a tutte le concorrenti, ecco perché il Milan non vuole (e non deve) assolutamente sbagliare. Dopo il mega turnover visto col Dudelange (9/11 cambiati!), questa sera tornerà la squadra tipo, dunque 4-3-3 con Donnarumma in porta, Calabria, Musacchio, Romagnoli e Rodriguez in difesa, Kessié, Biglia e Bonaventura a centrocampo, Suso, Higuain e Calhanoglu in attacco. Tanta voglia di riscatto per Gasperini, che dopo l’eliminazione dall’Europa League non è più riuscito a rivedere la vera Atalanta. Un colpaccio a San Siro aiuterebbe non poco e il tecnico proverà ad ottenerlo con un 3-4-1-2 con Gollini tra i pali, Toloi, Palomino e Masiello nel reparto arretrato, Castagne, Freuler, De Roon e Gosens in mediana, Pasalic sulla trequarti alle spalle della coppia offensiva Gomez-Zapata. Partita insidiosa anche per la Roma, non tanto per l’effettivo valore del Bologna (un solo punto raccolto sin qui) quanto per i problemi mostrati un po’ su tutti i campi. Perdere a Madrid ci sta, pareggiare con il Chievo in casa, per giunta dopo essere stati in vantaggio di due gol, no.

I giallorossi sono sull’orlo del precipizio e solo una vittoria potrebbe riportarli in carreggiata, viceversa l’ambiente esploderebbe di polemiche (sabato prossimo c’è pure il derby con la Lazio) e Di Francesco perderebbe ulteriore credibilità. “Siamo i lontani parenti dell’anno scorso ma siamo ancora in tempo per tornare – ha spiegato il tecnico in conferenza stampa. – Questa sarà una partita insidiosa contro una squadra compatta, dovremo cercare la vittoria con mentalità e determinazione. E’ fondamentale che la squadra ritrovi la il fuoco che ho dentro io”. Di Francesco ci proverà con un 4-3-3 che vedrà Olsen in porta, Florenzi, Manolas, Marcano e Kolarov in difesa, Cristante, De Rossi e Pellegrini a centrocampo, Kluivert, Dzeko e Perotti in attacco. 3-5-2 compatto invece per Inzaghi, un altro che non se la passa poi così bene. Il suo Bologna non ha certo le ambizioni della Roma ma un solo punto in 4 giornate, peraltro senza aver mai segnato un gol, è davvero troppo poco. Superpippo proverà a sbloccarsi con Skorupski tra i pali, De Maio, Danilo e Gonzalez nel reparto arretrato, Mattiello, Poli, Nagy, Dzemaili e Dijks in mediana a supporto della coppia offensiva composta da Falcinelli e Santander.  

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